Petizione per la scuola a distanza: duemila adesioni in pochi giorni
Scuola da remoto e non in presenza, con insegnanti e studenti che lavorano, studiano e imparano da casa, seduti alle scrivanie davanti ai loro computer: sono già duemila, in pochi giorni, le persone che hanno firmato la petizione ‘on-line’ per proseguire con la didattica a distanza nelle scuole superiori dopo il 7 gennaio (http://chng.it/tPQJq5j62J). Obiettivo: prevenire o attenuare una terza ondata di contagi che sarebbe più deleteria delle precedenti, soprattutto per la concomitanza con le influenze stagionali e con gli ospedali in sofferenza. Molte le adesioni anche dalla Puglia. A promuovere l’iniziativa è l’Unsic, l’organizzazione sindacale molto impegnata su questo fronte che segue la tematica praticamente dall’inizio dell’anno scolastico. L’organismo ha raccolto in un dossier in costante aggiornamento (https://unsic.it/news/lo-scuolavirus/) i dati sui contagi nelle scuole dalle principali fonti: emerge con chiarezza il peso che il mondo scolastico ha nell’incremento della pandemia, a causa principalmente degli spostamenti quotidiani di una decina di milioni di persone (otto milioni e mezzo gli studenti), oltre agli accompagnatori degli alunni più piccoli. A pesare anche gli assembramenti di studenti davanti alle scuole. “Non è nostra intenzione entrare nella sterile contrapposizione tra Dad e scuola in presenza – spiegano dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic. “Riteniamo unicamente che in una situazione di reale emergenza, con centinaia di morti ogni giorno, sia preferibile con pragmatismo mettere da parte ogni motivazione ideologica e utilizzare le nuove tecnologie finché vaccini e cure con gli anticorpi monoclonali, previsti a marzo, non cambino gli scenari. La Dad, tra l’altro, presenta anche aspetti positivi, tipo la garanzia della continuità didattica rispetto alle continue quarantene: di questo dobbiamo ringraziare la classe docente che sta facendo un lavoro straordinario, compreso l’aggiornamento tecnologico”. Del resto la battaglia contro il Covid potrebbe essere ancora molto lunga e faticosa: i contagi ora in rialzo, ora in calo in un balletto infinito che aumenta solo caos e confusione all’interno nel pianeta scuola, non basta per abbassare la guardia. Il sindacato ha lanciato la sua convinto che bisogna prolungare il periodo di distanziamento per evitare terze o quarte ondate, con la didattica a distanza nelle scuole superiori. Solo così si favorirebbe il graduale rientro in presenza nelle migliori condizioni per professori e studenti, aumentando nel contempo il numero dei vaccinati. In altri termini, sempre secondo il sindacato, con le scuole in presenza dopo le vacanze di Natale e Capodanno, tradizionalmente fissato nel calendario scolastico al giorno successivo all’Epifania il 7 gennaio, si alimenta quella tanto temuta terza ondata, dopo la prima a febbraio e l’altra dopo l’estate, tra settembre e ottobre di quest’anno. E sarebbe un rialzo di testa del virus ancora più letale e pericoloso dei primi due, per la coincidenza con l’altra terribile mazzata del diffondersi dell’influenza, mai tramontata definitivamente, ben conosciuta dal personale sanitario. Nel mirino, come sempre, trasporti e assembramenti studenteschi davanti agli edifici scolastici, con la consapevolezza del periodo drammatico che si sta vivendo in tutto il Mondo, per cui bisognerà stare tranquilli ai propri posti – e non in aule ed edifici scolastici – almeno fino all’arrivo dei vaccini.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 17 Dicembre 2020