Pianeta A, il solo
“La Terra è fragile e bellissima, e non abbiamo un pianeta B”: così ha detto Alexandre Gerst, il comandante della Stazione Spaziale Internazionale, in un messaggio inviato agli scienziati di cui si compone la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, riuniti a Katowice in Polonia lo scorso dicembre per definire le regole di attuazione dell’Accordo di Parigi del 2015. Non abbiamo un pianeta B… e meno male, viene da aggiungere, altrimenti inquineremmo anche quello, stante la strutturale dannosità umana (motivo per il quale non è mai da salutare qualunque progresso astronautico). All’insegna di questo motto social/ambientale, è in esposizione nell’Atrio della Camera di Commercio di Bari. ‘Terra³ – noi x noi x noi’, una collettiva visitabile sino a domani. Diciassette artisti chiamati alle ‘arti’ da Sibilla Potenza (la curatrice), dispongono di un metro cubo per esporre opere argutamente polemiche, tutte di gusto contemporaneo, realizzate con l’utilizzo di materiali naturali o di scarto ‘reinterpretati’. Più che una collettiva di micro installazioni, ‘Terra³ – noi x noi x noi’ si propone come una sola installazione fratta in diciassette unità, e ciò a ragione della sintonia – spirituale prim’ancora che artistica – che amalgama questo collettivo di creativi. Affianca l’esposizione un video (girato da Donato Cisternino) in cui fiori e vegetali rivisitati fotograficamente da Sibilla Potenza suggeriscono cromatismi d’inattesa seduzione. In parallelo al video, in forma di loop, con discrezione risuonano due composizioni per pianoforte (inedite) di Massimo De Lillo, eseguite da Luca Cianciotta. Come prima dicevamo, ‘Terra³ – noi x noi x noi’ è frutto di un respiro multiplo e sincrono e che merita attenzione per l’urgenza espressa. Salvare la Terra non è solo gesto di gratitudine e omaggio verso un pianeta del quale dai giorni della rivoluzione industriale siamo diventati rovinosi inquilini. E’ anche, se non soprattutto, gesto lungimirante nei confronti delle generazioni a venie. Perché qui non è questione solo di riciclare e produrre senza inquinamento. Il Pianeta A, il solo di cui disponiamo, non ha speranze fintanto si vorrà sostenere quel perverso pensiero economico che pretende di collocare la felicità collettiva nel produrre e consumare più di ieri e meno di domani. Tra le righe, ‘Terra³ – noi x noi x noi’ invoca una radicale modifica delle abitudini di vita a beneficio di uno stile di vita sobrio e giusto, nemico dello spreco e dell’ostentazione, equo e solidale. Se esiste una ‘giustizia ambientale’, essa non può prescindere da una giustizia sociale. Davvero opera meritoria quella di Michele Carnimeo, Luca Cascella, Angela Consoli, Marialuisa Dilillo, Manlio Epifania, Pino Incredix, Elisabetta Liddi, Francesco Mangini, Vito Moccia, Marco Pontrelli, Sergio Scarcelli, Delia Sforza, Paolo Tinella, Arte inTerra, Macrohabitat, Lan, Massimo De Lillo, Luca Cianciotta e Sibilla Potenza.
Italo Interesse
Pubblicato il 26 Settembre 2019