Piani e fondi in tilt: lo ‘Sviluppo Rurale’ continua a vacillare
Belli e impossibili. Si può ancora definirli così i bandi pubblicati sui siti regionali che dovrebbero servire agli operatori dell’agricoltura in Puglia per beneficiare di fondi e finanziamenti europei per il Piano di Sviluppo Rurale pugliese 2014-2020. Continui, difatti, sono i malfunzionamenti del portale informatico per l’accesso ai bandi del PSR Puglia 2014-2020 che stanno creando enormi disagi ai soggetti interessati. La denuncia è partita qualche mese fa dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, componenti della IV Commissione Agricoltura, Rosa Barone e Cristian Casili e da allora pare proprio sia cambiato poco e niente. “Il Portale informatico EIP 2014-2020 per partecipare ai bandi del PSR Puglia 2014-2020 – hanno fatto sapere fin da marzo scorso senza tanti giri di parole i cinquestelle – presenta numerosi problemi che stanno causando gravi disagi ai giovani, agli agricoltori e soprattutto alle imprese interessate, già abbastanza vessate dai drammatici ritardi con cui il PSR 2014-2020 è partito. La speranza è che a queste pratiche bloccate non vadano ad aggiungersi anche tutte le richieste dell’anno scorso ancora da istruire“. Ma tanto per far capire che fanno sul serio, ma soprattutto per non restare troppo nel vago, Barone e Casilli a titolo di esempio citano alcune delle problematiche che rendono impossibile il percorso di perfezionamento per l’accesso: per la Misura 4.1.A di “ammodernamento” l’iter si interrompe una volta iniziato mentre per la Misura 6.1 di “Primo insediamento” il Portale ancora non consente l’inserimento totale dei dati. Ma tutto ciò solo a titolo di esempio, perché chi è costretto a raggiungere via web il sito dedicato al Piano Rurale ne avrebbe da raccontare. Conclusione? “Chiediamo che l’assessore Di Gioia intervenga rapidamente – incalza Barone – per accertare le cause di questi malfunzionamenti al fine di permettere una più rapida assegnazione dei bandi, specie a sei mesi dalle prime denunce dei consiglieri pentastellati. “È drammatico – concludeva l’inverno scorso Casili – che la Regione più agricola d’Italia praticamente si fermi perché non si è stati in grado di mettere a punto il portale informatico per caricare le domande bloccando così gli investimenti necessari per le nostre aziende agricole, saremmo potuti partire in anticipo utilizzando il vecchio sistema di gestione che, invece, probabilmente sarà riproposto solo oggi causando un danno considerevole visto che molte misure saranno disponibili solo dopo giugno compromettendo questa e la prossima annata agraria”. Ma già l’anno scorso la consigliera del M5S aveva puntato il dito sull’importanza di snellire le procedure per accedere a questi finanziamenti, che solo e soltanto in Italia sono così complessi. Anzi, più complessi che altrove perché “…se è vero che si vogliono aiutare i giovani come il dirigente Pagliardini ha affermato, allora si deve preferire il ricorso all’autocertificazione, quando possibile”. E del resto ci sono leggi chiare in materia. Tuttavia sul piano ha parlato anche il consigliere pentastellato Mario Conca. “Sulla farraginosità dei Gal e, in generale, sulla difficoltà di accesso ai finanziamenti – ha dichiarato Mario Conca – suggeriamo una cabina di regia regionale, come da nostro programma elettorale, che indirizzi tutte le richieste di finanziamento, che oggi rappresentano una giungla per agricoltori, imprenditori e aspiranti tali. È assurdo infatti – continua Conca, commissione bilancio- l’iter burocratico, i soldi provengono dall’Europa, i progetti vengono valutati dai Gal e da questi ultimi rendicontati alla Regione Puglia. A sua volta la Regione rendiconta all’AGEA che finalmente, con tempi lunghissimi, paga il contribuente che ha fatto inizialmente domanda al Gal territorialmente competente. In assenza di ciò – conclude – diventa più complicato anche riuscire a spendere tutti i fondi europei a disposizione, che spesso tornano indietro.” Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 che, bisogna ricordarlo, è tornato indietro dopo la sonora bocciatura dell’Unione Europea, anche a causa di questi intoppi, tanto che potrebbe essere costretta a restituire all’Ue, fondi non spesi della vecchia programmazione perché, anche qui, i ritardi collezionati sono stati fatali. E i problemi non mancano anche sul fronte del Piano Sviluppo Rurale 2014-2020…
Francesco De Martino
Pubblicato il 7 Ottobre 2017