Il Piano Paesaggistico Territoriale mette d’accordo le diverse correnti del Pd della Regione Puglia, che per una volta si è dimostrato unito. Venerdì 2 agosto 2013 la Giunta regionale adottò il nuovo Piano paesaggistico territoriale della Puglia. Un traguardo importante, infatti la Puglia sarà la prima Regione ad adottare un Piano adeguato al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio in attuazione dell’atto di intesa interistituzionale fra Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione Puglia per l’elaborazione congiunta del Piano. Da allora sono cambiate alcune cose, infatti, in un secondo momento i consiglieri regionali hanno evidenziato la scarsa flessibilità del Pptr, che avrebbe di fatto paralizzato il sistema produttivo ed il mercato delle costruzioni in Puglia. E così, l’assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, avrebbe improntato il nuovo Piano proprio sulla flessibilità e sulla compartecipazione degli Enti territoriali e dei cittadini pugliesi, al fine di consentire alla popolazione di poter interagire e di prendere coscienza della ricchezza culturale e paesaggistica del proprio territorio. Dal canto suo, il Gruppo Pd alla Regione avrebbe invece mantenuto la barra dritta, promuovendo la riadozione dello stesso con modifiche, che mirano soprattutto al riequilibrio dell’attività edilizia, consapevoli del fatto che si tratti del settore che, più di altri, gode di una più alta intensità di posti di lavoro e che è fortemente in crisi negli ultimi anni. Il Pptr mira anche alla salvaguardia dei pascoli, dei boschi e dei paesaggi rurali; all’adozione di piani urbanistici approvati o dotati del parere obbligatorio e vincolante delle NTA del PUTT; all’adozione di strumenti provvisti di provvedimenti autorizzativi previsti dal PUTT e all’adozione di PUG provvisti di parere di compatibilità. “Attraverso la V Commissione desideriamo garantire l’interlocuzione tra le parti – ha sostenuto Giuseppe Romano, capogruppo del Pd – Possiamo essere una delle prime regioni d’Italia a dotarsi di uno strumento di pianificazione che lanci la sfida della costruzione di un nuovo modello di sviluppo che blocchi il consumo selvaggio ed indiscriminato del territorio”. A partire dal passaggio in V commissione che – ha ricordato Romano – “sta già garantendo una vasta ed ampia consultazione sulle questioni di competenza regionale. Ma non siamo contrari alla proposta del capogruppo Udc Negro di riportare in capo al Consiglio regionale le competenze regolamentari”.”L’imperativo – ha chiarito il capogruppo Pd – è stato quello di ridurre al minimo la possibilità di contenziosi”: di qui le modifiche agli articoli 104, 105, 106 e 107, condivise con il Ministero dei beni artistici e culturali, che prevedono l’abrogazione dei vincoli di salvaguardia sugli ulteriori contesti paesaggistici, la salvaguardia dei piani urbanistici esecutivi/attuativi approvati o dotati di parere obbligatorio e vincolante a norma del Putt, degli interventi autorizzati a norma del Putt e di quelli dotati dei necessari titoli abilitativi fino alla scadenza dell’autorizzazione paesaggistica già rilasciata, la salvaguardia delle varianti di adeguamento degli strumenti urbanistici generali approvate dopo l’Approvazione della proposta di Pptr (11 gennaio 2010) e dei Pug che hanno ottenuto parere di compatibilità dopo la stessa data. Si stabilisce inoltre che le varianti di adeguamento al Putt e i Pug adottati dopo l’11 gennaio 2010 e prima dell’entrata in vigore del Pptr, proseguono l’iter di approvazione avviato. Infine in caso di incoerenza tra previsioni normative e cartografia del Pptr, saranno prevalenti le prime.Al momento, l’obiettivo del Pd regionale è quello di consegnare alla Puglia gli strumenti utili ed essenziali per il rilancio del territorio, riducendo al minimo il rischio i contenziosi tra le parti e sostenendo i Comuni economicamente, al fine di aiutarli nell’adeguamento al nuovo Piano regolatore e nell’adozione di nuovi strumenti urbanistici.
Nicole Cascione
Pubblicato il 23 Ottobre 2013
