Piano rifiuti: Approvato da nemmeno sei mesi ed è già caos
Potrebbe essere un ‘bluff’ pagato a caro prezzo dai cittadini pugliesi, quel piano rifiuti approvato in aula regionale quasi sei mesi fa, precisamente a fine dicembre 2021. Ma adesso, a centoquaranta giorni dall’approvazione tra squilli di tromba e rulli di tamburo dei partiti che appoggiano chi governa, quel Piano che doveva risolvere tutto si ritrova nel caos più totale. A sollevare gli scudi i consiglieri regionali del Gruppo di <<Fratelli d’Italia>>. “Quando il 14 dicembre scorso il centrosinistra che governa in Puglia approvò il Piano dei Rifiuti, dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti del governo e della maggioranza i pugliesi ebbero la sensazione che la Puglia non sarebbe mai più stata in emergenza: niente più file di camion carichi di rifiuti davanti agli impianti, niente più spazzatura alle periferie della città, una tassazione compatibile con il servizio ricevuto”. Il risultato? Gli altri anni, quando quel mega/Piano non esisteva ancora, il caos rifiuti scoppiava in piena estate, invece quest’anno abbiamo anticipato a fine maggio inizi giugno. Una situazione surreale che si sta vivendo sull’impianto TMB di Manduria dove da giorni, a causa del forte rallentamento del conferimento dell’indifferenziato, i mezzi di trasporto di molti Comuni fanno file chilometriche al cancello per avere la priorità di scarico. “Ci viene segnalato -continuano dai banchi della Minoranza in via Gentile – che molti camion in fila fin dalle sette del mattino vengono rimandati indietro per fine capienza dell’impianto. Questo significa che non solo non viene conferito l’indifferenziato raccolto nei giorni passati, ma quello che deve essere raccolto non viene raccolto, tanto che alcuni Comuni hanno pensato di fare un servizio straordinario di raccolta notturna per mettersi in fila già dalle prime ore del giorno al fine di assicurarsi lo scarico”. Il tutto avviene mentre i cittadini continuano a pagare una tassazione esagerata per qualsiasi tipo di servizio, figuriamoci un disservizio e l’Ager informata di queste problematiche non ha mosso un dito per risolvere il problema. Anzi, spesso invia nuove disposizioni la sera per la mattina: nel tardo pomeriggio, cambia la destinazione dell’impianto, ma tutto avviene in un’ora che non consente una riorganizzazione del servizio di trasporto. Tenuto conto che molti uffici comunali chiudono alle 14, e quindi la disposizione Ager non viene neppure letta e quindi la mattina dopo i propri mezzi di trasporto si ritrovano in fila al cancello di Manduriambiente per leggere che l’impianto ha una capienza che non consente ulteriori conferimenti. Conclusione? “Confermando quanto avevamo detto sia in Commissione sia in Consiglio, ovvero che non si fanno le nozze con i fichi secchi: ovvero non si chiude il ciclo dei rifiuti senza prevedere altri impianti. Ma forse l’assessore all’ambiente ha un’idea diversa visto che da giorni tace sul caos che è sotto gli occhi di tutti e lasciato solo sulle spalle dei sindaci”.
Francesco De Martino
Pubblicato il 2 Giugno 2022