Cronaca

Piazza Cesare Battisti, una sala ricevimenti all’aria aperta per laureandi

 

 Piazza Cesare Battisti è diventata una specie di sala ricevimenti all’aria aperta. Cosa accade? Ci sono dei laureandi delle facoltà limitrofe che, magari per risparmiare la consumazione al bar, organizzano feste utilizzando panchine e strutture pubbliche. Dopo la seduta di laurea, infatti, è molto facile vedere intere comiitive congratularsi col neo dottore o dottoressa e allora fanno la comparsa copiose guantiere di paste e bottiglie di spumante, ovviamente con tovagliolini e bicchieri di carta ( molto discutibile bere spumante, caldo, nel bicchiere di platica, ma questo è il minimo). Sin qui poco o nulla di male, festeggiare lieti eventi è bello. Il problema è che nella stragrande maggioranza dei casi, la laurea è celebrata  anche con abbondanti cordiandoli, trombette e arredo vario. Anche qui: nulla da eccepire. Il problema viene dopo la festa. Sul pavimento rimangono coriandoli, tovaglioli, bottiglie, bicchieri e trombette e nessuno degli organizzatori della festa si perita di ripulire. Resta insomma, un tappeto di sporcizia, un vero letamaio. Queste cose accadono anche sotto gli occhi dei vigili: non sarebbe il caso con le buone di intervenire? Non è neppure giusto che  i netturbini debbano sobbarcarsi un lavoro extra per i festeggiamenti. Insomma: è troppo chiedere di rilasciare i luoghi come li hanno trovati? Basta passare da quelle parti nel pomeriggio per rendersene conto, dopo la mattinata di lauree ( interessati anche due isolati di via Suppa). Piano piano questo andazzo si sta estendendo a Piazza Umberto, lato fontana davanti all’ Ateneo. E  allora , il degrado di piazza Battisti e piazza Umberto è stato varie volte segnalato. Questi giardini sono spesso maltrattati e sporchi ( lascia molto a desiderare il servizio di pulizia a piazza Battisti dove i cassonetti la mattina risultano ancora pieni),  oltraggiati da ubriachi, senza fissa dimora e migranti. Tuttavia, se il cattivo esempio a chi viene da fuori lo  danno i  baresi, che non sembrano brillare per senso civico, come è pensabile poi chiedere a chi viene da fuori ed ha altre forme di civiltà o educazione comportamenti adeguati? E allora diano il buon esempio, ripulendo dopo l’uso. Quanto ai due giardini tutto sembra essere rimasto come prima e pare che le proteste di chi risiede nei paraggi siano inascoltate. Per esempio: perchè non si dice a chi usa Piazza Umberto come luogo di scampagnata fuori porta ( succede anche questo) di non lasciare i rifiuti del pasto sulle aiuole? Che male fanno gli abitanti a non poter rincasare serenamente la sera vista le  presenze poco rasserenanti? Che ci fanno tracannando birra e usando smartphone i tanti immigrati? E perchè nessuno osa dire alla badanti del giovedì pomeriggio che i gusci dei semini di girasoli vanno riposti nei cassonetti e non sputati per strada? E perchè nessuno interviene a fare spostare alcuni rom che su via Crisanzio si buttano a terra chiedendo in modo lamentoso l’elemosina? Al pari di quel barbuto signore con cane al seguito che soggiorna, birra alla mano, tutto il giorno nei pressi di un supermercato. Non è un certamente un bel vedere.

Bruno Volpe


Pubblicato il 27 Luglio 2016

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