Cronaca

Piazza Umberto e le sue palme abbandonate e se stesse

Nel cuore di Bari, a poche decine di metri dalla stazione centrale, di fronte all’ingresso principale dello storico palazzo dell’Ateneo, all’inizio della prestigiosa via Sparano, c’è in bella mostra un evidente segno del degrado in cui sta sprofondando la città capoluogo della Puglia. Infatti, quasi tutte le palme che impreziosivano i giardini di uno dei salotti verdi più prestigiosi della città, quello della nota piazza Umberto I, versano da tempo in condizioni di totale abbandono, perché da almeno due anni sono state trascurate anche per quelle che dovrebbero essere le periodiche manutenzioni stagionali di potatura e ripulitura di rami e foglie secche. Uno spettacolo a dir poco desolante e deprimente per chi transita in quel giardino cittadino, che dovrebbe essere il biglietto da visita dell’Amministrazione comunale, non solo per i residenti, ma soprattutto per i tanti viaggiatori e turisti che giungono in città con i treni o gli autobus che fanno capo in piazza Moro. Ed, invece, fotografa sicuramente la situazione di abbandono e di scarsa attenzione che la classe dirigente  attualmente alla guida amministrativa di Bari, pone per l’arredo cittadino  ed, in particolare, per la cura del verde urbano. “Una disattenzione – rilevano alcuni baresi presenti nella piazza abbruttita dall’abbandono in cui versano i fusti ed il fogliame di quelle piante di palma – che non riguarda solo i giardini di piazza Umberto, ma interessa evidentemente anche tanti altri punti verdi della città.” E gli stessi cittadini, nei loro commenti, aggiungono: “I disservizi non riguardano  soltanto il verde pubblico, ma tanti altri servizi che fanno capo direttamente o indirettamente al Comune, come ad esempio le manutenzioni di strade e marciapiedi, l’illuminazione pubblica e quello (ndr – forse più insopportabile!) della pulizia dei luoghi pubblici, che mette a serio rischio l’igiene urbana.”  E tutto ciò, nonostante il sindaco Emiliano si faccia vanto di aver affidato l’assessorato all’igiene e al verde pubblico ad un noto esponente del mondo ambientalista barese, Maria Maugeri (Pd), ritenuta una vera esperta in materia, in quanto depositaria “de facto” dei principi e dei valori della tutela ambientale, forse per la sua esperienza politica nata tra le fila del partito dei “Verdi”, anche se ora milita nel Pd, dopo aver transitato per la “Lista Emiliano”.  Un assessore, quindi, che potrebbe vantarsi di essere “persona giusta al posto giusto” per la nomea di “ambientalista doc” conquistata al tempo in cui, dalle fila dell’opposizione, per nove anni ha accusato continuamente l’amministrazione barese di centrodestra, guidata dal sindaco Di Cagno Abbrescia, di scarsa sensibilità sui temi ambientali. Ora, invece, che dal 2004 la gestione delle problematiche ambientali di Bari è  affidata prevalentemente alla stessa Maugeri, pare che la sua vena ambientalista si sia improvvisamente inaridita, ed in taluni casi totalmente spenta. Tanto che il capoluogo della Puglia, in una recente classifica nazionale, risulta essere una delle città italiane dove il  verde a disposizione dei cittadini è più carente. Per la cronaca ricordiamo che, da quando è stato eletto sindaco la prima volta Emiliano, la Maugeri ha ricoperto ininterrottamente fino al 2009 il ruolo di assessore all’igiene e all’ambiente. Ruolo successivamente affidatogli come delegato del sindaco nel periodo in cui la stessa Maugeri non sedeva in giunta, ma era presente in consiglio comunale anche, da maggio 2010, da capogruppo del Pd. E poi, dal febbraio 2012, il sindaco Emiliano ha richiamato la Maugeri  nell’esecutivo, sempre con il precedente incarico.  “Un richiamo – dicono i soliti bene informati –  dovuto forse più alle attenzioni che la Maugeri ha sempre riservato nella propria attività politico amministrativa a tematiche urbanistiche, come i piani di lottizzazione, i piani particolareggiati, le varianti di Prg in aree agricole non edificabili, ai Pirp, ai Putt e quant’altro, anziché a temi tipici ambientali, come verde pubblico, igiene e sanità.”  Infatti, non a caso, in questi ultimi anni alcuni addetti ai lavori dicono che la Maugeri sia meglio nota come Assessore al “verde-cemento” che al “verde dei giardini.” E per un’ambientalista di vecchia data, come la Maugeri, far parte di  un’Amministrazione come quella di Emiliano che, dopo l’esordio con lo spettacolo in Eurovisione dell’abbattimento di Punta Perotti, ha caratterizzato quasi tutto il resto della sua attività gestionale dando impulso, in soli otto anni, a fiumi di  cemento sul territorio cittadino, più di ogni altra precedente amministrazione, è certamente un ineguagliabile traguardo. Se non altro sotto l’aspetto del camaleontismo politico.

 

  Giuseppe Palella  


Pubblicato il 16 Novembre 2012

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