Cultura e Spettacoli

Piccola e feroce, passa per ogni pertugio…

Ogni tanto nelle nostre campagne si sente parlare di una nuova specie di ratti particolarmente nociva per le galline. La nuova creatura, scappata da chissà quale laboratorio di ricerca dove si tentano ibridi inquietanti, si presenta piuttosto snella, con una coda piuttosto corta rispetto alla lunghezza (notevole) del corpo che è ricoperto da un pelame soffice di colore fulvo sul dorso e grigio bianco sul ventre. Qualche esemplare sarebbe caduto in trappola o rimasto vittima di bocconi avvelenati… Niente paura, non esiste ragione di lamentarsi della mancanza di testimonianze fotografiche con cui venire a capo del mistero. Il depauperamento della fauna pugliese ha strappato dalla nostra memoria il ricordo di molti animali. Uno di questi è la donnola. Al pari della volpe, la Mustela Nivalis Boccamela, sottospecie di questo splendido rappresentante della razza dei mustelidi e tipica dell’Italia meridionale, possiede una capacità di adattamento che ha dello straordinario. Il che ne ha permesso la sopravvivenza anche in habitat fortemente antropizzati. Ad aiutare la donnola non è l’astuzia della volpe o la prudenza della biscia, bensì la buona prolificità e il fatto di poter vivere indifferentemente nelle cavità dei muri a secco, del terreno o dei tronchi. Cacciatrice abilissima, di notte si arrampica sugli alberi e fa strage di uccelli. Ma sono i sorci e le bisce le prede preferite. A meno che nel suo territorio di caccia non si trovi un pollaio. Non esiste reticolato a prova di donnola perché dovrebbe avere maglie così fitte da impedire il passaggio della testa che l’animale ha piccolissima (alla donnola basta che il capo entri in un pertugio perché passi anche il resto del corpo che si presenta particolarmente snodato ed elastico). Una volta nel pollaio, la donnola come ogni mustelide non ha pietà. Assecondando il suo istinto sanguinario prima uccide tutto ciò che trova, nonostante pesi appena cento grammi, poi si nutre del poco di cui ha bisogno. Maledetta da chi vive in campagna, la donnola trova molti estimatori in città. C’è pure chi vorrebbe allevarla come animale di compagnia. Fatica sprecata. A parte che si tratta di una specie protetta e perciò intoccabile, la donnola è animale troppo selvatico per adattarsi alle coccole di un ‘padrone’ o all’innaturalezza di un ambiente casalingo. Al più, a chi nutra passione per i mustelidi consigliamo il furetto, animale domestico a tutti gli effetti, anche di legge. Frutto di un’addomesticazione che risale ad almeno duemila anni, quando era impiegato come alternativa al gatto contro i sorci e  per dare la caccia alle lepri nella cui tane si infilava senza fatica, il furetto è altrettanto affettuoso, docile e obbediente che un cane o un gatto.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 25 Maggio 2013

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