Cultura e Spettacoli

Piccolo e inoffensivo, ma demonizzato

In una favola attribuita ad Esopo – altri la fanno rientrare nella tradizione del Panchatantra, una raccolta di apologi che vedono  protagonisti gli animali e che risale all’India del III secolo a.C. – si racconta che un giorno, sulla riva di un fiume, uno scorpione chiede a una rana di lasciarlo salire sulla schiena per essere trasportato sull’altra sponda del corso d’acqua. In un primo momento la rana rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto. L’altro la rassicura: se la pungesse, lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei. La rana, allora, si presta a traghettarlo. Ma a metà strada l’aracnide la punge condannando entrambi alla morte. Quando, morente, la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto folle, questi risponde: “È la mia natura”… Il racconto conferma già da tempi remotissimi l’accezione negativa che l’uomo ha di questo animale. Nel mito greco lo scorpione punisce la tracotanza del gigante Orione; nel suo Libro, Ezechiele chiama scorpioni  i nemici della parola divina; nel medioevo lo scorpione assurge a simbolo dell’eresia… Il remoto pregiudizio nasce dalla pretesa letalità di questo aracnide. In realtà, a parte il caso del Leiurus Quinquestriatus, unica specie che in presenza di particolari condizioni può rivelarsi mortale per l’uomo, il morso dello scorpione è pericoloso quanto la puntura di una vespa. Non di meno, quanto chiasso si solleva quando uno scorpione entra in casa (casi di questo genere, anni fa, si sono verificati nel brindisino e nei territori di Varese e Perugia). Ciò è dovuto al fatto che lo scorpione, al termine dell’autunno, se non ha modo di rifugiarsi sotto la corteccia degli alberi ed entrare in una particolare condizione di letargo chiamata diapausa, cercano rifugio negli ambienti caldi, come le case, appunto. Nelle case, poi, trovano pure di che sfamarsi poiché in inverno gli impianti di riscaldamento fanno anche schiudere prematuramente le uova (deposte alla fine dell’estate) di acari, centopiedi, cimici, falene, grilli, mosche, zanzare, blatte… Ma come fanno gli scorpioni ad entrare in casa? Le loro piccole dimensioni li agevolano. Per esempio, l’Euscorpius italico, che da adulto non supera i 50 mm., è già autonomo quando ha la lunghezza di un solo centimetro, per cui passa sotto le porte, s’infila nelle crepe nei muri, segue i tubi di plastica che portano i cavi elettrici (sicché sbuca dalle prese di corrente), si arrampica lungo i tubi di scarico dei lavandini… Chi voglia combattere queste invasioni può ricorrere a insetticidi specifici (meglio in polvere) da stendere ai bordi del pavimento soprattutto degli ambienti avari di luce come box, cantinole, soffitte e sgabuzzini, dei quali ambienti si avrà cura di ridurre il tasso di umidità. E’ inoltre buona norma non lasciare indumenti sul pavimento ; gli scorpioni sono attratti dagli odori umani e per questo motivo spesso si infilano nelle calzature ‘incustodite’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Gennaio 2022

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