Cronaca

Picone: strade abbandonate tra fuochi pirotecnici, movida e rifiuti

Quartiere Picone ancora campanelli d’allarme ed ‘SoS’, con un gruppo di residenti di Via Giovene, via Martino Cassano e dintorni sempre nei pressi della Clinica ‘Santa Maria’ che da anni si battono per poter vivere in una città metropolitana che si ispira a modelli del nord Europa, ma che <<…nella sostanza in molti Municipi si avvicinano a situazioni ben diverse>>. Ciò che intendono evidenziare tramite le pagine del nostro giornale, è in primo luogo il <<non ascolto e lo stato di inerzia che l’attuale amministrazione ha nei nostri confronti, con una indifferenza totale di doglianze che sarebbero davvero tante ed elencarle sarebbe per voi noioso>>, ci scrivono i cittadini baresi residenti dell’area nei pressi del Policlinico Consorziale di Bari, all’incrocio dei rioni Picone e Carrassi. Basterebbe solo evidenziare la <<movida notturna>> che avvelena quello spicchio di territorio cittadino invaso da rifiuti di ogni genere, lasciati come ricordo delle notti brave. E non parliamo poi dell’abitudine di festeggiare con fuochi pirotecnici notturni l’apertura di questi locali notturni, spesso fino alle 6 del mattino, oppure della mancanza totale di spazi verdi comuni, di un semplice giardino. Non parliamo poi di decoro urbano, di pulizia della zona, della viabilità inesistente con automobilisti che percorrono in senso vietato le strade, mentre solo di rado si vedono auto della Polizia Locale che passano, magari con il lampeggiante acceso, ma passano e…vanno via. Insomma, le condizioni di vivibilità della zona nel quartiere Picone, sono ancora pessime, non più tollerabili: abbandono, degrado e mancanza di sicurezza la fanno da padroni in tutta l’area, senza che alcuno degli enti preposti si dia una mossa. Servirebbe a qualcosa continuare a ripetere le lamentele e a pubblicare le foto delle discariche a cielo aperto?, visto che anche l’azienda all’Igiene Urbana è poco attenta e presente, quindi il pregiudizio igienico diventa giorno per giorno più forte, più grave per la salute pubblica. Dalla sporcizia ai problemi di sicurezza fisica, da anni resta insoluta la percorribilità di vaste aree della zona, nascosta tra cemento e palazzoni costruiti durante gli anni in cui si inneggiava ‘come un sol uomo’ a un solo gran capo e ai suoi illustri parenti. In nome dei quali si erigevano in quella stessa area case popolari disposte alfabeticamente a memoria imperitura…ma torniamo a noi e ai tempi nostri…forse meno bui, ma certo da non tramandare ai posteri. Torniamo ai tempi nostri per sottolineare, purtroppo, anche l’approssimazione del servizio del trasporto pubblico, di un ufficio postale, di un giardino pubblico, di una pista ciclabile. E a nulla finora sono servite le petizioni con le firme agevolmente raccolte tra i residenti esasperati da invivibilità e abbandono da parte dell’Amministrazione Comunale. I problemi sottoposti a soluzione tra via Giovene, Martino Cassano e dintorni al Sindaco Antonio Decaro sono tanti, ma il primo cittadino e il suo fido vicesindaco Giuseppe Galasso hanno speso troppe parole e pochi, troppo pochi interventi rispetto a una mole di istanze che non basterebbero tutti gli incontri promessi (…e disertati) dai vari tecnici e amministratori comunali a focalizzare…e così non sia!

   Antonio De Luigi


Pubblicato il 25 Febbraio 2022

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