Cultura e Spettacoli

“Pierino e il lupo”, la fiaba musicale di Prokof’ev

Un quintetto jazz, una voce recitante, una ben calibrata incursione poetica ed ecco l’insondabile malìa di una fiaba musicale prendere corpo, en plein air, nell’impassibile geometria di una piazza di paese. Siamo a Mariotto, dove sabato scorso, 25 Settembre, è andata in scena la favola in musica “Pierino e il lupo”, scritta nel 1936 dal compositore russo Sergej Prokof’ev.L’evento, ideato da Silvana Kühtz (Poesia in Azione) e dal musicista Ettore Fioravanti, è stato organizzato con la collaborazione della Fondazione Puglia e la partecipazione dell’I.C. “Don Tonino Bello” di Palombaio e Mariotto.I ritmi sincopati del Jazz ed il racconto favolistico si sono sùbito sintonizzati tra loro, sì che incedere della narrazione e afflato poetico si sono amalgamati in una cadenzata armonia.Fiaba e musica sono diventati una sola esperienza sensoriale, simile ad un gioco d’immaginazione che i bambini hanno fatto proprio, ascoltando e alimentando con quella particolare poesia della meraviglia che solo i loro occhi sanno esprimere.Associare ad ogni nota, ad ogni ritmo, ad ogni strumento il carattere e le azioni di un determinato personaggio della fiaba è stato poi l’autentico divertissement che ha legato in un intimo fil rouge recitazione, suono e ascolto, ed avvinto bambini e adulti. Persino l’allegoria “ideologica” del buono e del cattivo (Pierino il proletario, il Lupo cattivo il capitalista) che risente della tempèrie degli anni Trenta, ha fatto più di un passo indietro rispetto a tale, divertito approccio educativo-musicale, e rispetto alla sensibilità poetica che è poi la migliore malta che tiene insieme creazione e fruizione, unendo lo spartito delle emozioni alle alterne vicende quotidiane.In Pierino è la pienezza della vita che chiede d’esser vissuta (ensemble degli strumenti) in un concerto di buone azioni ed errori, di curiosità e appagamento, di stupore e disincanto. In fondo, Pierino è un po’ tutti gli altri personaggi: egli è un po’ Papera e un po’ Gatto, un po’ Uccellino e un po’ Lupo, ed è persino, in pectore, il suo stesso Nonno che lo ammonisce e lo protegge. E i bambini della scuola “Don Tonino Bello” l’hanno capito, sino al punto d’interagire entusiasticamente con la fiaba e con i suoi personaggi, attraverso la loro proposta di tre “finali” alternativi, in cui erano incluse le loro fantasie, le ansie, le speranze infantili ingenue, cioè pure.Ecco, fiaba musica e poesia sanno essere vettori di una socialità che non può che essere ossequio alla creatività e all’individualità di ciascuno.A fare da sfondo alla scena raccontata con voce appassionata da Silvana Kühtz – la casa con grande giardino, circondato da un muro, e prati ed alberi e stagni, e la buia foresta, e il cancello che si apre al mondo – è stata la pregevolissima performance dei jazzisti Ettore Fioravanti alla batteria (ottimo l’arrangiamento jazz), Giorgio Vendola al contrabbasso, Francesco Schepisi al piano, Nicola Pisani ai sax baritono e soprano, Gaetano Partipilo al sax alto.« Ho grande fiducia che il teatro e la musica possano portare trasformazione nel territorio. È nata così quest’idea » – dice la Kühtz a fine spettacolo – « Una delle prime cose di “Pierino e il lupo” è di avvicinare i ragazzi agli strumenti: oggi c’erano dei bambini che, a sentire la batteria, sono saltati sulla sedia, perché probabilmente la batteria suonata così da vicino non l’avevano mai sentita; e poi si è creata la curiosità, un avvicinamento agli strumenti che poi potrebbero imparare a suonare ».Se la musica, dunque, ha il potere, e ce l’ha, di saper creare ideali concordanze tra suoni e immagini, educare alla musica e a questa sua capacità evocativa, è per tutti, scuola e società civile, un compito pedagogico da prendere molto sul serio.

 

Felice de Sario

 

 


Pubblicato il 29 Settembre 2021

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