Cultura e Spettacoli

Pirro, quegli elefanti perduti

I primi elefanti a calpestare il suolo di Puglia furono quelli che nel 280 a.C. erano al seguito dell’esercito di Pirro. In quale porto e in che numero sbarcarono questi pachidermi? Pirro era diretto a Taranto (la città alleata che aveva chiesto aiuto contro l’invadenza di Roma) ma, dice una fonte, durante la traversata una tempesta lo costrinse a dirottare su Brindisi. Stando così le cose, quegli animali dovettero attraversare tutto il Salento, e chissà con quale impatto su quelle popolazioni primitive, prima di raggiungere la piana di Heraclea, corrispondente all’odierna Policoro, dove ebbe luogo il primo scontro con le forze di Roma. In ogni caso, se non a Taranto, la flotta epirota non avrebbe potuto che gettare le ancore in quel di Brindisi. Per trasportare ventiseimila uomini e alcune migliaia di animali, tra cui un branco di elefanti, servivano dalle cento alle centocinquanta navi. Oltre Taranto, solo Brindisi offriva (ed offre ancora oggi) un approdo naturale, sicuro e vasto a sufficienza per una flotta di quelle dimensioni. A parte il fatto che per sbarcare macchine da guerra e animali serviva un porto attrezzato con banchine e relativi servizi. Si pensi solo alla difficoltà tecnica di far prendere terra a un elefante…. E torniamo all’arma segreta di Pirro : quanti gli elefanti a sua disposizione? C’è chi parla di venti, chi di venticinque bestie. Un numero comunque inadeguato per un esercito così poderoso. Forse gli elefanti erano assi di più ma perirono a causa di quella tempesta. Riflettiamo, su un rudimentale veliero dell’era precristiana come si fa ad imbarcare un elefante? Non lo si può mettere sotto coperta e sul ponte ostacolerebbe i movimenti di manovra, per non dire del beccheggio innaturale che potrebbe imprimere alla nave in caso di irrequietezza, anche quando legato. Forse gli elefanti di Pirro viaggiavano a bordo di zatteroni trainati. Poi il mare si fece grosso e rivoltò quelle rudimentali chiatte… Con cento, duecento elefanti Pirro avrebbe vinto la guerra? Chissà allora che corso avrebbe assunto la Storia. E infine, da quale continente venivano quei colossi? Gli elefanti africani sono più grandi di quelli asiatici e, a differenza di questi ultimi, possiedono un’arma in più : zanne imponenti. Però, come far attraversare a bestie così imponenti un braccio di mare vasto come il Mediterraneo ? E’ il caso di ricordare che Annibale preferì per i suoi elefanti la fatica stremante di un viaggio via terra piuttosto che l’alea di un viaggio per mare ; precauzione inutile giacché quelle povere creature morirono tutte di freddo superando prima i Pirenei e poi le Alpi. Gli elefanti di Pirro, più piccoli e privi di zanne, provenivano da un areale che se oggi va dall’India all’Indocina, un tempo poteva estendersi anche all’odierno Iran. Di là, aggirando il Mar Nero, carovane di animali addestrati potevano raggiungere committenti nell’area balcanica. Nessuno arrischiava per mare ‘merce’ tanto preziosa. Pirro, provando, ci rimise gran parte del suo stock.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 16 Gennaio 2014

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