Pisicchio (Cd): “Primarie condizionate da Emiliano, lascio”
“Avevo chiesto al sindaco Michele Emiliano di fare da arbitro nella partita delle primarie del centrosinistra, ma alla fine l’arbitro si è trasformato in tifoso. A questo punto prendere parte a questa competizione politica non avrebbe senso, perché c’è già un’indicazione univoca ed evidente. Le primarie non sono più aperte, ma condizionate”. Amareggiato e deluso, Alfonso Pisicchio, attualmente vice sindaco del capoluogo pugliese, si ritira in sordina, pronto a scendere nuovamente in campo da solo, se il programma politico esposto dal Pd barese non lo convincerà abbastanza. Assicura che non c’è stata alcuna pressione all’interno del centrosinistra, al contrario si è trattato di una scelta dettata dal comportamento del primo cittadino, che con il suo endorsement nei confronti di Antonio Decaro, ha reso le primarie un gioco d’apparenza. “Le primarie non possono e non devono essere a misura di qualcuno. Al contrario devono essere aperte, devono motivare ad un confronto, devono essere una vera e propria festa di idee. All’inizio di idee non se n’è discusso, al contrario si è perso tempo nel cercare di capire se determinate persone avrebbero accettato la candidatura a sindaco”, continua Alfonso Pisicchio, con chiari riferimenti all’attuale delegato alla Mobilità del Comune di Bari. E nell’attesa di quello che proporrà il centrosinistra, il vice sindaco continuerà a fare quello “che ho sempre fatto fino ad oggi, continuerò a parlare con la città, ad ascoltare e a proporre idee e soluzioni, per costruire un programma. Personalmente credo che sia utile, a prescindere dalle posizioni che uno decide di mantenere, creare dialogo e confronto politico, perché solo grazie alla molteplicità di idee, si può far crescere la città”. Un ritiro dunque ci sarà, ma sarà un ritiro dalle primarie, che, accusa, sono diventate interne e non più esterne, se si pensa che ben tre candidature su quattro provengono dal Pd. Non è invece esclusa una corsa da solo, per il Centro Democratico. “La mia collocazione resta e resterà sempre nel centrosinistra. Mi aspetto però che il Pd faccia delle proposte politiche che tengano conto soprattutto dei cittadini, dello sviluppo e delle funzioni della città, più delle personalizzazioni della politica. Dobbiamo dedicare più tempo a quelle che sono le esigenze di questa città e non ai tatticismi politici”. E alla domanda: “Se diventassi sindaco di Bari, cosa faresti immediatamente per migliorarla? Quale sarebbe il tuo programma elettorale?”, ha risposto con un altro quesito: “Secondo te, qual è l’identità di questa città? In questi anni, non siamo riusciti a caratterizzare Bari, nonostante la presenza di uno dei lungomari più belli d’Europa, lungo circa 22 km, paragonabile a quello di Barcellona. Credo che da qui dovremmo partire. Bari, inoltre, è un luogo di incontro, rappresentiamo una città multiculturale. Sono tante le caratteristiche che attualmente sono considerate in maniera superficiale e che al contrario andrebbero trasformate nel vero cuore pulsante di questa città”.
Nicole Cascione
Pubblicato il 23 Gennaio 2014