Più che una manifestazione per il “Sì” una riunione di corrente interna al Pd pugliese
L’incontro di sabato scorso alla Fiera del Lente con il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, titolata “Basta un sì” ed organizzata dal segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, insieme al sindaco metropolitano e del capoluogo, nonché presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, più che una manifestazione di partito è stata di una riunione di corrente interna al Pd della provincia di Bari. Infatti, all’appello di Lacarra e Decaro ad essere presenti nella sala Tridente del padiglione del Mezzogiorno hanno risposto quasi esclusivamente i fedelissimi del segretario regionale del partito di Matteo Renzi e quelli del sindaco Decaro, che – a sentire a voler dar credito ai bene informati – anche negli inviti si sono limitati a chiamare esponenti e rappresentanti di partito notoriamente più vicini a loro, senza neppure provare a contattare quelli che, altrettanto notoriamente, stanno con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anch’egli Pd, però con molti dubbi e perplessità sulla riforma costituzionale portata avanti dal premier Renzi e dal suo ministro al ramo, Boschi per l’appunto. Infatti, non è certo un mistero che il governatore pugliese propende per il “No” alla riforma nella consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre e che, quindi, ha già detto ai “suoi” come la pensa. Per cui presentarsi alla manifestazione per il “Sì” di Decaro e Lacarra sarebbe stato come dissociarsi dell’Emiliano pensiero e, quindi, disattendere gli ordini di scuderia. Ma Decaro e Lacarra – secondo quanto rifeiscono i bene informati – a far disattendere l’ordine di Emiliano di tenersi alla larga dalla manifestazione barese per il “Sì” di sabato scorso evidentemente non ci hanno nemmeno provato, altrimenti qualche presenza in più forse ci sarebbe stata alla Fiera, per sentire le ragioni del ministro Boschi a favore della riforma. Invece ad affollare la platea della non tanto vasta sala del padiglione del Mezzogiorno c’erano prevalentemente dirigenti ed impiegati del Comune e della Città metropolitana di Bari, molti dei quali con familiari ed amici al seguito, portati evidentemente su sollecitazione esplicita per fare il numero necessario a riempire la sala. Oltre alla presenza, ovviamente, dello stuolo di consiglieri comunali e metropolitani, dei consiglieri e presidenti dei cinque municipi baresi che fanno capo direttamente a Decaro ed ai componenti dell’esecutivo barese al gran completo, compreso Pietro Petruzzelli ed Angelo Tomasicchio che politicamente sono considerati rispettivamente più vicini ad esponenti del Pd pugliese che propendono per il “No” al referendum costituzionale che al sindaco renziano Decaro. Infatti, il primo fa capo al presidente del consiglio regionale, Mario Loizzo ed il secondo direttamente al governatore Emiliano. Ma c’erano pure gli assessori baresi Silvio Maselli e Carla Tedesco che nella giunta Decaro sono quelli considerati “più a sinistra”, perché in teoria sarebbero stati scelti in rappresentanza dell’ala estrema della maggioranza che sostiene il sindaco Decaro nell’aula “Dalfino”. Tra i consiglieri comunali baresi che non si sono presentati, perché più fedeli ad Emiliano che al sindaco Decaro, a fare eccezione è stato Antonio Mariani (Lista civica “Decaro per Bari”), che si è presentato all’incontro con la Boschi insieme al fratello Mimmo, nominato sub commissario alle Ferrovie Sud-Est dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio. Ed in questo caso non è difficile immaginare il perché del “tradimento” probabilmente pure concordato e condiviso con il governatore pugliese. Dei consiglieri regionali del Pd della provincia di Bari, Loizzo e Giovanni Giannini, sabato sera in Fiera non si è visto nemmeno l’ombra. Infatti, Loizzo è già da tempo schierato con la minoranza interna al Pd nazionale ed è stato avvistato in diversi incontri pugliesi al fianco dell’ex capogruppo Pd alla Camera, il lucano Roberto Speranza, per sostenere le ragioni del “No”, mentre Giannini è notoriamente “uno di Emiliano”, oltre che assessore della sua giunta. Poi, della presenza dei due consiglieri regionali baresi di centrosinistra eletti nelle liste civiche, Antonio Nunziante ed Alfonsino Pisicchio, manco a parlarne. L’unico esponente del consiglio regionale avvistato all’incontro barese con la Boschi è stato il brindisino Fabiano Amati che, come è noto, ha da tempo un collegamento diretto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nonché responsabile dell’organizzazione della corrente renziana, Luca Lotti, dal quale spera di ottenere la candidatura alla Camera alle prossime politiche. Dei 15 parlamentari pugliesi del Pd non si è visto neppure il barese Dario Ginefra. Infatti, si sono presentati solo il telizzese Gero Grassi ed Alberto Losacco che, a detta sempre dei soliti bene informati, è più romano che pugliese. Ad affacciarsi all’incontro anche l’unica eurodeputata pugliese del Pd, la foggiana Elena Gentile, che evidentemente non è stata presente all’incontro di Capitanata con il ministro Boschi, e quindi si è presentata a Bari, ma forse più per sottolineare la sua distanza dal governatore Emiliano che per marcare una sua posizione a favore del “Sì”. Gran parte della platea, quindi, era formata da semplici cittadini venuti al seguito dei “fedelissimi” di Decaro e Lacarra. E tra i “fedelissimi” hanno fatto capolino anche qualche consigliere comunale del Pd dei 40 centri comunali della provincia di Bari ed i sindaci di centrosinistra di alcuni piccoli Comuni del barese, come Bitritto (12mila abitanti), Binetto (1500 abitanti) ed Acquaviva delle Fonti (21abitanti). Insomma, un incontro per promuovere il “Sì” al referendum, quello di sabato scorso a Bari, organizzato dai due maggiori referenti renziani in Puglia, il segretario regionale del Pd Lacarra ed il sindaco Decaro per l’appunto, che verosimilmente non dovevano irritare Emiliano, ma che volevano pure fare scena con la giovanissima ministra Boschi. Infatti, quest’ultima avrà forse pure capito l’antifona per cui nei suo discorso non si è risparmiata in ringraziamenti e sorrisi con tutti. Ed alla fine dell’incontro, per edulcorare ancor di più la “scena” barese, c’è da credere che Decaro e Lacarra si siano forse premurati pure di offrire all’importante ospite, non di certo la solita focaccia e birra già fatta degustare in occasione delle amministrative del 2014, ma almeno una cena a base di “allievi” ed altre prelibatezze marinare pugliesi, fatti seguire possibilmente da un ricco piatto a base di funghi “carboncelli” della Murgia altamurana.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 25 Ottobre 2016