Cronaca

“Plastica, carta e vetro in discarica? E allora ridateci i soldi dell’ecotassa”

 

Il Comune non agisce e non mantiene i patti e i cittadini/contribuenti chiedono indietro i soldi versati sotto forma di tasse e imposte sui rifiuti, a Bari. Il Comitato di Quartiere <> guidato da Leonardo Scorza e Vincenzo Madetti, infatti, ha presentato una diffida scritta nei confronti dell’Amministrazione Comunale per il mancato raggiungimento delle percentuali di Legge della raccolta differenziata (RD). Per capire chi sta dalla parte della ragione e chi dal torto, basta dare uno sguardo ai dati pubblicati nel 2016 (riferiti all’anno 2015): il quadro appare deprimente e sconcertante con la RD al 31,96% che é ben lungi dal raggiungere le quote percentuali previste dalla normativa del D.Lgs. 152/06 art. 205 che prevede una quota minima di R.D. del 65% entro il 31 dicembre 2012. La “diffida” del comitato di quartiere ha chiesto al Comune di Antonio Decaro che sia posto in essere, nell’ambito delle rispettive competenze (ed entro novanta giorni dalla ricezione della diffida stessa), ogni intervento utile ad assicurare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani in misura almeno pari alle percentuali minime previste dalla legislazione vigente. E se non dovesse bastare? Beh, qualora la richiesta non fosse rispettata, il Comitato di Quartiere si riserva di dare corso alle azioni di tutela legale nelle sedi opportune, compresa una richiesta motivata di rimborso TARI da parte di singoli cittadini e di imprese. <>, precisano Madetti e Scorza, pronti a rimarcare come un differente approccio alla gestione cittadina dei rifiuti comporterebbe da un lato una drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati portati in discarica (e dunque una significativa riduzione dei costi comunali sostenuti per questo) e dall’altro un aumento delle entrate derivate dal conferimento dei materiali differenziati ai consorzi. <>, la conclusione dei battaglieri rappresentanti del comitato barese per evidenziare la raccolta differenziata barese, attuata dagli enti pubblici solo con spot e “depliant” commissionati alle solite tv e giornali locali.

 

Antonio De Luigi

 

 

 

 

 


Pubblicato il 8 Giugno 2016

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