Pochi i dipendenti che godono di permessi e congedi…con qualche sorpresa
La scure del taglio graduale dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali e pubblici nella pubblica amministrazione s’è abbattuta con l’ex Ministero Brunetta. Le novità contenute nel pacchetto di emendamenti al decreto-manovra presentati un paio d’anni fa dal ministro Renato Brunetta (Funzione pubblica) con il duplice obiettivo di assicurare una riduzione della spesa pubblica, valorizzando le professionalità interne alle amministrazione, hanno dato un giro di vite anche alla Regione Puglia. Dove, saranno in pochi a crederlo, i distacchi ufficialmente riconosciuti per motivi sindacali sono appena sette, recependo la necessità di risparmiare anche sui semplici permessi rilasciati a favore dei dipendenti sindacalisti, che in realtà, appunto, fruiscono solo di permessi durante la giornata lavorativa, senza ulteriore spesa per il bilancio a carico del contribuente. Nel decreto Brunetta, come sempre, è stato anche stabilito che ciascuna delle pubbliche amministrazioni ha l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica, i numeri telefonici dei dirigenti impegnati eventualmente coi propri sindacati, rendendo pubblici ‘on line’ i tassi di assenza, con una distinzione per uffici di livello dirigenziale dì appartenenza. Ma alla Regione Puglia nel sito non risulta nulla, forse perché nessun dipendente in distacco sindacale, almeno attualmente, agisce anche in veste dirigenziale. Ma se i dipendenti regionali in distacco sindacale, stando a quello che ha accertato questo giornale, sono solamente sette, discorso diverso per i cosiddetti incarichi pubblici dispensati dalla Regione Puglia, che dovrebbero essere ancora di meno. Di preciso, in effetti, non si sa quanti siano, benché uno certamente dovrebbe essere rappresentato da quello assegnato alla dottoressa Annunziata Bernardini, avvocato e giornalista, ma anche impiegata di concetto presso l’Ufficio Legislativo della Regione Puglia. Presidente da non molto tempo del comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile alla Camera di Commercio di Bari, la Bernardini risulta percepire lo stipendio da impiegata regionale, allo stesso tempo responsabile di questo comitato dell’imprenditoria tinta di rosa senza essere manco stata segnalata, a quanto risulta, dal Comitato Pari Opportunità della Regione di stanza da anni in via Pietro Gobetti. Una curiosità che probabilmente ha mosso e messo in condizione il dirigente del servizio legislativo della giunta regionale di chiedere spiegazioni e chiarimenti alla collega che sovrintende agli affari del personale. Tuttavia, senza entrare troppo nel caso specifico, quanti sono in Regione, oltre ai pochi impiegati che godono di formali distacchi sindacali, a fruire di permessi per motivi di assistenza ai famigliari, per ragioni di pubblici servizi o altro, sempre contemplati dalle normative in vigore? E per quante ore al mese in un anno hanno diritto di assentarsi, pur percependo per intero lo stipendio? E con quale costo a carico delle casse pubbliche, almeno in termini di mancato lavoro e servizio? La verità è che forse alla Regione Puglia, nemmeno negli uffici del Personale di via Celso Ulpiani dove dovrebbero sapere vita, morte e ore di permesso dei dipendenti attualmente in servizio, lo sanno con precisione….
Francesco De Martino
Pubblicato il 3 Luglio 2012