Cronaca

Polemica su Facebbok con Minervini sugli “impresentabili”

L’accostamento di talune vicende pugliesi nella composizione delle liste da parte del candidato governatore di centrosinistra Michele Emiliano a quelle del suo omologo della Campania, Vincenzo De Luca, che pur di vincere contro il presidente uscente di centrodestra Stefano Caldoro, ha riempito le liste della propria coalizione anche con candidature “impresentabili” proprio non va giù all’ex sindaco di Bari, nonché segretario del Pd pugliese. Infatti, Emiliano in occasione della presentazione del suo ultimo alleato in ordine di tempo, il barese Mimmo Magistro, leader di una formazione politica, “I Socialdemocratici” (Isd), che fino a qualche tempo fa era vicino all’ex presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, quindi alleata del centrodestra, e che – a detta di qualcuno – esiste solo sulla carta, ha rotto gli indugi per polemizzare con chi nel centrosinistra pugliese paragona il suo modo di agire politico a quello del campano De Luca. “Nella mia coalizione sono tutti presentabili” ha affermato Emiliano nella conferenza insieme a Magistro. Anche se poi ha aggiunto: “Ci sono solo due persone la cui storia politica recente è collegata al centrodestra. Due candidati su 400” e, continuando, ha detto: “Ho l’impressione che qualche pezzettino, in arrivo soprattutto dall’area di Molfetta, pezzettini – ha rilevato sempre Emiliano in via incidentale – che non hanno neppure il coraggio di staccarsi e di dire che “Abbiamo fatto male ad apparentarci con Emiliano, ci scusiamo e facciamo retromarcia”, stia agitando strumentalmente questa bandiera a fini elettorali, per fare concorrenza interna e sleale al Pd”. E dopo questa premessa l’aspirante governatore del centrosinistra pugliese è passato direttamente all’attacco di chi nella sua coalizione lo rimprovera di aver imbarcato alleati, per l’appunto, impresentabili. “C’è qualcuno, e lo stiamo verificando sui siti e sui blog – ha detto Emiliano – che spinge platealmente per il voto disgiunto. E’ un qualcosa che ci sta inquietando, guardando alla realtà molfettese appare chiarissimo che stanno spingendo per il voto disgiunto”. Il riferimento è evidentemente all’assessore regionale molfettese del Pd Guglielmo Minervini, avversario di Emiliano alle primarie del 30 novembre scorso ed ora comunque suo alleato, essendosi ripresentato candidato al consiglio regionale, ma non più nel Pd, bensì nella lista di area vendoliana ‘Noi a sinistra per la Puglia’. “A questo punto – ha rilevato inoltre Emiliano – votassero direttamente per il Movimento 5 Stelle, ma non so se Vendola gradirebbe, e almeno non votassero la destra, perché sarebbe assurdo votare a destra per non scegliere me. Votare la destra sarebbe una contraddizione, altro che voto disgiunto”. Il commento di Minervini alle affermazioni di Emiliano durante la conferenza stampa con Magistro  non si è fatto attendere, giungendo puntuale su Facebook, subito dopo che è stato postato il video propagandistico sulle doglianze dell’aspirante governatore del centrosinistra pugliese per l’accostamento ‘improprio’ a De Luca. “Michele è così” ha scritto l’assessore regionale molfettese su Facebook che, continuando, spiega pure il proprio punto di vista sulla questione: “Ha capito che non poteva più fare finta di nulla e ci sta mettendo una pezza sopra. Ha annusato che il vento è cambiato e sta mettendo la retromarcia. Speriamo perciò che questo si trasformi in un bel maestrale che spazzi via tutte le nubi: sarebbe bello se Emiliano, come hanno affermato oggi in Campania, dica a un certo punto di questa campagna di non votare per gli impresentabili. Dai Michele, ce la puoi fare”. In realtà, Emiliano non nega di aver portato nella sua coalizione qualche candidato frutto di una campagna acquisti effettuata nelle fila del centrodestra e li cita pure: “Sono soltanto due i candidati ai quali si può ‘contestare’, ammesso che ci sia qualcosa da contestare, una recente appartenenza al centrodestra: Saverio Tammacco (ndr – consigliere comunale di Molfetta, eletto nel 2013 con Forza Italia e all’opposizione della sindaca vendoliana Paola Natalicchio, ed ora candidato alla Regione in una civica di Emiliano) e Anita Maurodinoia (ndr –  candidata alle amministrative baresi dello scorso anno nelle fila del centrodestra e ‘schittulliana’ fino al suo ingresso, lo scorso 12 ottobre, nel Consiglio metropolitano di Bari, ed ora candidata alla Regione nel Pd). Altri hanno appartenenze politiche diverse, più antiche, ma non li ho portati io in coalizione”. E quest’ultimo riferimento potrebbe essere al consigliere regionale brindisino uscente Euprepio Curto, ex Msi-dn, passato nelle fila dell’Udc già alle regionali del 2010. Poi, il candidato presidente del centrosinistra, riflettendo ad alta voce, si chiede: “Non sono migliori e più trasparenti operazioni come le mie, fatte alla luce del sole e prima del voto, che quelle alla Tsipras, che prima vince le elezioni (ndr – in Grecia) dicendosi di sinistra e poi si allea alla destra?” Quindi,  Emiliano invita la Sinistra radicale pugliese a chiudere la bocca per sempre ed avverte: “La doppia morale non ci appartiene. E le accuse di impresentabilità si ribaltano su chi le muove”. E confessa: “Sono stanco di dover rappresentare sempre quello che deve costruire le coalizioni i programmi e le ragioni di una vittoria. Per poi sentirmi fare la morale da qualche pezzettino di quell’alleanza, qualcuno che non ha nemmeno il coraggio di staccarsi. Del resto io non ho mai criticato operazioni come quelle con cui Vendola ha portato in giunta pezzi del centrodestra. Mi sono fidato della garanzia che l’indirizzo politico sarebbe rimasto di sinistra. Ora sono vittima di un attacco concentrico che respingo molto nettamente. Ricordo ai miei alleati che la competizione è con la destra e M5S. Non si può pensare di lavorare per sottrarre voti al Pd. È una scorrettezza”. In fine, Emiliano un avvertimento lo lancia anche a chi associa la sua strategia di acquisizione del consenso a quella renziana del Partito della nazione ed afferma: “Noi non partecipiamo al cosiddetto partito della Nazione. Non me ne frega proprio niente di queste questioni nazionali. Rispetto alle quali, peraltro, sono contrario”. Insomma, ha esclamato qualche addetto ai lavori della politica: “Capire qual è l’effettiva linea politica del candidato presidente del centrosinistra pugliese, nonché segretario regionale del Pd, ancora una volta non è cosa facile!” Ma fino al 31 maggio prossimo c’è ancora tempo. “E –  concludendo rileva lo stesso addetto ai lavori –  se qualche pugliese riuscisse a comprenderla, questa sì che sarebbe davvero un fatto politico da non dimenticare nei prossimi 5 anni”. 

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 13 Maggio 2015

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