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Policlinico, infermieri fai da te….

Infermieri veri o strani personaggi che s’intrufolano nelle corsie, specialmente di notte, senza spiccicare una parola in italiano? Difficile scoprirlo a Bari, dove all’Azienda Policlinico Consorziale, secondo ospedale del Mezzogiorno, può capitare di imbattersi durante la notte in cittadine o cittadini extracomunitari che, senza nessun permesso, assistono gli ammalati. Il loro compito principale, in fondo, è quello di pigiare il campanello in caso di emergenza. Sanità pubblica ed ospedali ogni giorno più sprofondati, costretti a combattere una guerra impari coi problemi più disparati, grandi e piccoli, che non sono soltanto liste d’attesa o archivi fatiscenti, ma anche i furti e le infezioni nelle corsie, i viali sporchi, i rumori e i gas di scarico delle auto che circolano o parcheggiano all’interno degli ospedali senza permesso. Ed ora scopriamo anche gli infermieri fai-da-te, personaggi improvvisati che non conoscono nemmeno bene la nostra lingua ed assistono i malati durante la notte, molto spesso pilotati da caposala compiacenti che anzi, talvolta, pilotano il viavai notturno. Episodi strani al limite della legalità, anzi, da Codice Penale. Episodi che non sembrano veri a chi vive lontano dal cinismo mestierante di medici e infermieri o dal dolore dei parenti che s’incrociano in reparti e corsie. E così al Policlinico di Bari succede che di notte queste persone controllate da qualcuno ben agganciato in corsia, si facciano pagare fior di quattrini dai parenti per assistere e vegliare degenti anziani. I quali, appunto, hanno bisogno di cura e assistenza continua. A tirare le fila del mercato di questi assistenti notturni abusivi sarebbero, come detto, infermieri anziani o caposala dei reparti interessati al giro che, non appena scorgono l’occasione nel corso della giornata, contattano i parenti di turno dell’anziano ricoverato nel reparto, giocando sullo stato di necessità. Proponendo loro per l’assistenza notturna (quando la carenza di personale e l’eventuale ritardo nei soccorsi potrebbe giocare brutti scherzi) cittadini georgiani o ucraine, che, però, costano  dai 100 ai 150 euro a notte, a seconda delle possibilità economiche dei parenti del degente. A denunciare questi fatti al nostro giornale in maniera circostanziata un parente stufo di essere chiamato al telefonino cellulare per non aver potuto saldare in tempo il pagamento di una notte di assistenza al padre anziano. Riciverato, è bene precisarlo, in un reparto che lui preferisce segnalare alla direzione sanitaria del Policlinico, senza fare nomi al giornale. Ma possibile che al Policlinico di Bari succedano certe cose nell’indifferenza più totale? “Guardi, la verità è che purtroppo la carenza cronica di infermieri convince qualche medico o primario a chiudere un occhio, anche se nessuno si fida di questi infermieri notturni improvvisati. Un motivo in più per provvedere con urgenza alle nuove assunzioni”, spiega un sindacalista che però preferisce mantenere l’anonimato. Ancora più abbottonati nella palazzina amministrativa dell’Azienda Policlinico Consorziale al piano rialzato a Piazza Giulio Cesare. “Certo che conosciamo questo fenomeno in qualche reparto, ma non abbiamo ritenuto di inoltrare formale denuncia alle autorità competenti per il semplice fatto che in realtà sono i parenti che chiedono l’assistenza notturna, senza stare a sottilizzare troppo se poi chi la fa è competente, oppure no. Anzi, per favore lo scriva che certe cose accadono proprio per colpa dei parenti che, pagando, pretendono di avere sempre ragione. Noi che c’entriamo?” Già, cosa c’entra il direttore generale (che intanto tempo fa ha impartito disposizioni severe e soprattutto sanzioni ancora più severe se qualche dipendente del Policlinico rilascia dichiarazioni alla stampa senza sua autorizzazione preventiva) se in un Ospedale Pubblico d’eccellenza, di notte, al capezzale di un malato cronico c’è un cittadino extracomunitario, magari senza permesso di soggiorno, a prestare  assistenza e vegliare? Che c’entrano le autorità amministrative? In fondo è sempre più difficile trovare un infermiere di turno “vero”, e se lo chiami di notte inutilmente lui s’arrabbia, minacciando di lasciare la luce accesa per tutta la notte. Se invece hai il tuo infermiere privato a pagamento, va tutto meglio…
 
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 13 Settembre 2011

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