Polignano a Mare, il gozzo di Carlino
Un vecchio gozzo si presenta adagiato verticalmente sulla scogliera allo scopo di ospitare una piccola libreria
Tipico della tradizione marinara italiana, il gozzo è una barca da pesca totalmente in legno di dimensioni relativamente piccole – si va dai tre/quattro metri ad una decina, per la capienza da quattro persone in su – pensata per la navigazione a remi, ma anche per quella a vela (in questo caso gli antichi gozzi a vela montavano un unico albero sul quale veniva issata una vela latina mediante un’antenna). Con l’avvento dei motori gli ultimi gozzi si sono attrezzati con diesel di tipo entrobordo, cioè posizionati completamente all’interno dello scafo, in un apposito spazio collocato al centro dell’imbarcazione per evitare l’appoppamento della stessa, che risulterebbe gravoso per la tenuta al mare. Per ragioni di spazio e praticità sono nati successivamente modelli di gozzo che montano motore fuoribordo ; ma la soluzione si rivela poco raccomandabile. I gozzi di dimensioni maggiori possono essere “cabinati” ; in questo caso una sovrastruttura in vetroresina ricopre e protegge la timoneria (che in questo caso è del tipo a ruota, non più a barra) ; tale sovrastruttura può estendersi sino alla prua, così ospitando alcune cuccette di fortuna ; in questa configurazione il gozzo prende anche il nome di pilotina. I gozzi di prima generazione, insomma, diventano sempre più merce rara. Il fatto però che stia diventando difficile vedere questi preziosi cimeli della navigazione solcare i nostri mari non ne indica l’avvenuta rottamazione, a differenza di quanto avviene con i pescherecci. I gozzi di una volta fanno gola. A cercare imbarcazioni così non sono soltanto i più romantici amanti della pesca. Anche malandate, se le accaparrano persone che non sanno cosa vuol dire una cima, un banco, uno scalmo. Le comprano per ornare ristoranti, punti vendita, persino giardini. Il valore di queste barche nasce dalla loro ‘irripetibilità’. Dal momento che gli ultimi maestri d’ascia lavorano solo per i cantieri che sfornano yacht e barche a vela d’alto mare, nessuno più suda per allestire una lancia, un burchiello o un gozzo, appunto, per quanto periodicamente Istituzioni organizzino corsi volti a sfornare nuove maestranze di carpenteria nautica. Chiudiamo segnalando una simpatica iniziativa a proposito di gozzi e che riguarda Cala Portalga, a Polignano a Mare : La metà di un vecchio gozzo appartenuto al Signor Carlino (vedi immagine) si presenta adagiato verticalmente sulla scogliera allo scopo di ospitare un presepe ed una piccola libreria del tipo ‘prendi un libro – lascia un libro’. Versi edificanti risaltano sul mascone di prua : “La pesca fu proficua, / i remi divennero ali / e il mare si tinse di luna. / Fermatevi, gettate qui l’ancora. / Leggete, respirate, amate.”
Italo Interesse
Pubblicato il 31 Agosto 2023