Polizia Locale, un anno in salita e manca ancora l’assessore
Aspettando che in occasione della festa del Santo Patrono, il mese prossimo, sia il Dirigente/Comandante della Polizia Locale Michele Palumbo a tirare le somme d’un anno vissuto pericolosamente, causa covid, parliamo con Giuseppe Lomonte, rappresentante unitario Cisl all’interno del Corpo.
Allora, Lomonte, tempi complicati per colpa della pandemia: proviamo a tracciare un resoconto tra resoconti, istanze e speranze?
<<L’intera attività messa in campo quotidianamente dagli appartenenti alla Polizia Locale di Bari merita davvero grande considerazione da Istituzioni e comunità locale. Oltre alla costante presenza sul territorio cittadino e all’esercizio delle funzioni proprie, abbiamo dovuto farci carico di una serie di problematiche derivanti dall’emergenza Covid. Anche nel periodo pandemico siamo stati in prima linea su tutti i fronti e in particolar modo nei periodi più difficili la categoria ha garantito la normale convivenza civile e il rispetto delle restrizioni nazionali. La Polizia Locale ancora una volta ha dimostrato non solo di essere all’altezza dei propri compiti ma di rappresentare un vero baluardo per ogni straordinaria evenienza. Ormai è chiaro che anche le Istituzioni nazionali sono consapevoli dell’importante ruolo svolto dai poliziotti locali. A questo punto ci sembra doveroso fare alcune riflessioni: siamo la Polizia di prossimità, svolgiamo un ruolo fondamentale in ambito territoriale, che spazia dalle funzioni di polizia giudiziaria a quelle di polizia stradale, fino ad arrivare anche a quelle di pubblica sicurezza. Pur in un momento emergenziale la Polizia Locale ha dimostrato a Bari, così come in altre città, di essere in grado di svolgere ulteriori compiti ad essi demandati con assoluta professionalità, ma siamo, purtroppo, ancora lontanissimi da un concreto e tangibile riconoscimento del ruolo svolto, sia a livello locale che a livello nazionale. E proprio prima della pausa estiva la Cisl/Fp ha denunciato una serie di problemi che attanagliavano il nostro Corpo. Tra le tante, ad esempio, la situazione dei veicoli di servizio in dotazione. In particolare denunciavamo il numero esiguo dei veicoli a disposizione degli operatori e il loro stato effettivo di efficienza. La risposta del Comando alle sacrosante rivendicazioni ha lasciato perplessi. Il Comando forniva pubblicamente una serie di dati sui veicoli presenti nel parco mezzi che ancora oggi non hanno trovato riscontro. Altra rivendicazione, la completa consegna delle uniformi di servizio. Da oltre quattro anni agli operatori della Locale di Bari non viene fornito il rinnovo della divisa. Il personale viene dotato, a intermittenza e in assenza di reale programmazione, solo di alcuni capi e non, come si dovrebbe, di integrale ricambio degli abiti in dotazione, soddisfacendo così solo esigenze particolari e temporali. Questa situazione costringe al far da sè e porta alla non uniformità dei capi indossati dagli appartenenti al Corpo. Addirittura alcuni operatori devono acquistare a proprie spese capi dell’uniforme di servizio e spesso si riscontra che operatori moto-montati, in pieno inverno, sono dotati e indossano ancora pantaloni estivi. Su questi problemi e non solo su essi, riscontriamo davvero troppa mancanza di sensibilità>>.
Bene, non si mettono in dubbio la risposte del Corpo di fronte all’emergenza, però sembra tornato a galla il problema del traffico, specie in alcuni punti sensibili della Città. Ammesso che le auto di servizio sono tante, come mai non c’è più un vigile per strada o nelle garitte nei i quartieri? E quella sala operativa, che di rado risponde e interviene tempestivamente?
<<Non compete al Sindacato organizzare i servizi del Corpo, trattandosi di competenze del Dirigente. Il nostro Comandante conosce perfettamente le problematiche della Città e sa come impiegare al meglio le risorse a disposizione, però è anche giusto evidenziare la carenza di personale, ridotto negli anni dai tanti pensionamenti. Considerato il concorso in itinere confidavamo nelle nuove assunzioni che dovevano avvenire entro il 31 dicembre. L’imprevisto spostamento della fase concorsuale al 2022 ne allunga i tempi, purtroppo. E’ chiaro che abbiamo la necessità di forze nuove: il Corpo è ridotto ai minimi termini, gravato sempre più da pesanti carichi di lavoro che mettono a rischio la incolumità degli stessi appartenenti al nostro Corpo. E anche se operiamo in una città non proprio semplice da governare sotto l’aspetto della sicurezza, i baresi possono stare tranquilli, la Polizia Locale c’è!>>
Cosa chiedere a un anno che si prospetta tutto curve e salite per i caschi bianchi baresi?
<<Beh, ci sarebbe da chiedere davvero tanto. Innanzitutto aspettiamo buone notizie dal rinnovo del contratto nazionale e soprattutto dalla Legge di riforma. Per quest’ultima, siamo sinceri, così com’è stata formulata non ci piace. Attendiamo corposi emendamenti a una riforma che per ora appare solo sulla carta, lontana da quanto auspicato. Tuttavia, per nostra città, auspichiamo l’anno prossimo le assunzioni di cui abbiamo parlato e poi un riferimento politico per la Polizia Locale. Insomma, alla politica chiediamo che il 2022 porti maggiore attenzione, visto che troppo spesso nelle stanze dei bottoni si dimentica l’importanza del ruolo svolto dalla categoria, l’essenzialità della sicurezza urbana. A Bari manca da decenni una persona presente e attenta al nostro Corpo. Per essere più chiari, Bari, Città Metropolitana, merita un referente politico, un assessore alla Polizia Locale. E il Sindaco, delegato alla Polizia Locale, dovrebbe pensare a riempire questa casella vuota da tempo, troppo tempo>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 30 Dicembre 2021