Cultura e Spettacoli

‘Poliziottesco’, ovvero il poliziesco all’italiana

Confrontando i dati della produzione televisiva Rai del 2021, emerge che indici elevatissimi sono stati toccati da ‘Le indagini di Lolita Lobosco’, la serie ispirata all’omonima serie di romanzi di Gabriella Genisi che ha per protagonista Lolita Lobosco, vicequestore in servizio presso la squadra mobile della questura di Bari. Per campanilismo, molti baresi hanno esultato: Era ora che si ricordassero della nostra città !… In realtà già nel 1999 un regista campano (Piva) si era soffermato sull’aspetto violento di Bari firmando ‘La capa gira’, un lungometraggio che fece molto parlare di sé, sollevando anche qualche polemica. Nella circostanza si disse che era quella la prima volta che il lato oscuro del capoluogo pugliese assurgeva agli onori del grande schermo. Errore, poiché qui si dimentica che nel 1976 Stelvio Massi girò a Bari ‘La legge violenta della squadra anticrimine’, una pellicola prodotta dalla P.A.C. il cui cast vantava nomi come Renzo Palmer, Lino Capolicchio, Antonella Lualdi e Rosanna Fratello. I maggiori dizionari del cinema italiano (Mereghetti e Morandini), concordano sulla catalogazione, facendo rientrare il film di Massi nel genere ‘poliziottesco’. Conosciuto anche come ‘poliziesco all’italiana’, il poliziottesco è stato un genere cinematografico italiano che ha toccato il culmine alla metà degli anni settanta. Il genere si presentava pesantemente imparentato con alcuni coevi film statunitensi, nei quali predominavano tutori della legge intransigenti, spesso violenti e immersi ; si pensi al Serpico di Al Pacino, all’Ispettore Callaghan di Clint Eastwood, al tenente Bullitt di Steve McQueen, al “Popeye” interpretato da Gene Hackman ne Il braccio violento della legge… Il poliziottesco faceva emergere – sullo sfondo delle (spesso degradate) realtà urbane italiane dell’epoca – temi ancora oggi d’attualità : criminalità organizzata, traffico d’armi, prostituzione, terrorismo, spaccio e consumo di droga, sequestri di persona, criticità del sistema giudiziario… Rispetto al poliziesco/noir, assegnava un risalto anche esagerato all’azione e alla violenza. Motivo per il quale la critica snobbava invariabilmente queste opere, accusate di veicolare messaggi reazionari o qualunquistici, quando non di istigare alla violenza e alla giustizia sommaria.Non discostandosi di una virgola dai limiti succitati, ‘La legge violenta della squadra anticrimine’ può dirsi esemplificazione del genere in questione. Il film di Massi, comunque, ha il pregio (involontario) di ritrarre e senza risparmio la Bari degli anni settanta. Ad eccezione di alcune scene girate a Trani e Castel del Monte, la pellicola venne interamente girate nella nostra città. Furono  utilizzati anche ambienti della redazione e della tipografia de La Gazzetta del Mezzogiorno: Nei primi sono riconoscibili i colleghi Pirro e Milella,  nei secondi si possono apprezzare fasi della lavorazione ‘a caldo’, tipica dell’epoca, che prevedeva la realizzazione sul posto dei caratteri in piombo.- Nell’immagine, Rosanna Fratello e Lino Capoliccchio in una scena ambientata sul Molo Sant’Antonio

Italo Interesse

 


Pubblicato il 5 Gennaio 2022

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