Cultura e Spettacoli

Polvere di stelle… e due stelle di troppo

Non esiste pellicola esente da sviste, incongruenze e anacronismi. Questi errori sono noti come ‘bloopers’. Enorme la lista dei film che hanno fatto ridere storici e spettatori attenti quanto pignoli. Alcuni bloopers sono presenti in ‘Polvere di stelle’, un film uscito nelle sale il 15 novembre 1973 scritto (in collaborazione con Ruggero Maccari e Bernardino Zapponi), diretto e interpretato da Alberto Sordi ; produzione di Edmondo Amati per conto della Capitolina Produzioni Cinematografiche. Ce ne occupiamo perché questa pellicola venne girata in gran parte a Bari, sfruttando soprattutto gli ambienti del teatro Petruzzelli. Nella storia, per vicissitudini legate al caos dell’8 settembre, una piccola compagnia d’avanspettacolo in cui Mimmo Adani (Alberto Sordi) è capocomico e sua moglie Dea Dani (Monica Vitti) è soubrette, si ritrova involontariamente a Bari, dove sono appena sbarcati gli Alleati. Le due micro star si adattano alla novità allestendo scenette comiche a bordo delle navi. Entrati nelle grazie dell’Alto Comando Alleato, riescono ad ottenere i mezzi e i permessi per mettere in scena un grande spettacolo di varietà (‘Stardust’) all’interno del politeama. Il principale elemento scenografico dello spettacolo consiste in una gigantesca bandiera statunitense collocata a fondo scena. Si tratta però di una bandiera contenente cinquanta stelle (ogni stella rappresenta uno Stato). Nel 1943 le stelle non potevano essere che quarantotto poiché l’Alaska entrò a far parte dell’Unione nel 1959 e le isole Hawaii nel 1960… Un altro blooper riguarda la scena in cui uno spettacolino della stessa compagnia viene portato a bordo di una nave da guerra. Per quanto la scena sia ambientata a Bari, il set è un molo del porto di Napoli dove l’US Navy aveva messo a disposizione il cacciatorpediniere Cascade. Molti marinai statunitensi fecero da comparsa e allo spettatore più attento salta agli occhi che le loro uniformi sono quelle degli anni settanta e non quelle degli anni quaranta, epoca di ambientazione della pellicola. Altra curiosità ‘barese’ del film di Sordi : La parte del direttore del Teatro Petruzzelli fu affidata al giornalista Piero Virgintino, allora critico cinematografico de La Gazzetta del Mezzogiorno. Altri angoli di Bari impiegati: la città vecchia, il lungomare Nazario Sauro e il Grande Albergo delle Nazioni. Alcuni ciak, infine, furono battuti nelle campagne tra Martina Franca e Locorotondo. – Nel fotogramma in immagine sono riconoscibili Sordi e La Vitti alla testa della compagnia in cammino per raggiungere il Petruzzelli. Segue la scena in cui i guitti, una volta davanti all’ingresso del Politeama, in un moto istintivo di rispetto fanno un passo indietro e s’inchinano collettivamente.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 19 Gennaio 2022

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