Sport

“Polverino può continuare a giocare titolare, ma bisogna puntare sui giovani”

“Squadra che vince non si tocca” recita un famoso adagio nel calcio popolare, anche se nel caso di Mignani è un detto che andrebbe rivisto in quanto può contare su un gruppo squadra davvero efficiente dove chi subentra spesso e volentieri è decisivo o con gol pesanti come successo a Scavone, Citro, Cheddira, Simeri, Marras seppur è andato via, o con degli assist che poi hanno consentito di portare a casa l’intera posta in palio. Un Bari che complessivamente che ha totalizzato ventuno vittorie su trentatre gare effettuate, per una media del 63%, di cui 12 in gare interne e 10 in trasferta. Nel consueto appuntamento di approfondimento del Bari su 100x100Bari, nel format in sinergia con la nostra redazione sportiva, è intervenuto l’esperto Massimiliano Tangorra, doppio ex di Bari e Fidelis Andria (nel 90/91) che ha analizzato il momento dei biancorossi partendo dalla prestazione non brillante contro la Vibonese ma dove la cosa più erano i tre punti: “Quando una squadra deve pensare a raggiungere l’obiettivo, non può soffermarsi a pensare al gioco ma deve arrivare al risultato. Ed il girone di ritorno è un campionato a parte, e le squadre danno qualcosa di più perché i punti diventano ancora più pesanti”. Sulle avversarie del Bari: “Già dal girone di andata avevo individuato il Catanzaro come possibile concorrente. Con l’arrivo di mister Vivarini, e gli acquisti di Iemmello, Sounas, il prestito di Biasci dal Padova e senza quel ritardo sarebbe potuto essere più vicino al Bari, ma i meriti di questo vanno dati ai biancorossi, al direttore sportivo e mister per il campionato che stanno disputando e si avvia alla conclusione. Resta però un girone livellato dove è facile commettere dei passi falsi ed al Catanzaro stesso il filotto di sei vittorie non è bastato perché poi ha dilapidato perdendo con Monopoli e il big match contro il Bari”. Domenica, però sarà anche la sfida tra due giovani portieri, Emanuele Polverino per il Bari (classe 1997) e dall’altra Umberto Saracco, giunto a gennaio dal Cosenza alla Fidelis, un classe 1994, sul valore aggiunto di questi ragazzi, Tangorra ha detto: “A me è capitato di far giocare nel 2013-2014 con la rappresentativa juniores, giocava Fabio Delvino che all’epoca giocava due anni sotto rispetto ai pari età. A Monopoli mi capitò di lanciare Sebasitan Breza, iniziò per infortunio del portiere titolare ed in campionato qualche partita la giocò ad alti livelli, soltanto che la società aveva pensato bene di non puntare sul ragazzo, andando contrariamente alla fiducia che avevo riposto ed a gennaio lo mandarono. Il ragazzo poi ha giocato al Palermo, al Bologna ed oggi sta al FC Montreal, nel campionato canadese nella massima divisione. Saracco, invece, lo avevo visto già all’opera ed è un portiere da tenere presente, ha parato anche rigori e sta facendo molto bene”. Inoltre, se il Bari in B andrebbe rivoluzionato Tangorra ha esposto il suo punto di vista: “Per puntare alla serie A, andrebbe rafforzato in modo mirato ma non ho dubbi che sarà fatto. C’è una grande differenza per poter disputare un campionato ai vertici ed entrare solo nei playoff, con la differenza sottile, che non trovi la quadra ti ritroveresti a lottare per non finire nella zona playout. L’organico buono di base, andrà rafforzato nei vari reparti. E poi va aggiunto che sarà decisivo quale sarà la volontà della famiglia De Laurentiis, tra una o due stagioni massimo, dovranno fare una scelta obbligata, Bari o Napoli”. Sul settore giovanile biancorosso Max Tangorra ha concluso il suo intervento: “Nessuno la prenda come un’offesa personale ma con obiettività vedo poco di settore giovanile nella Ssc Bari. Andando in serie B, probabilmente la famiglia De Laurentiis sarà costretta ad investire sul settore giovanile perché ricordiamo a tutti che fino ad oggi manca un Centro Sportivo dove allenarsi, dalla Juniores sino alla Primavera, girovagano in provincia”. Su chi tiferà essendo stato un doppio giocatore: “Tiferò Bari, anche se sono legato alla piazza andriese. Se fosse capitato tra due partite avrebbe trovato un Bari più sazio con meno fame. Però poi le partite si giocano però  mi aspetto un Bari che farà la partita. Ricordo da giocatore che nel derby 93/94, feci gol alla Fidelis Andria, realizzai quello dell’uno a zero, giocai al posto del mio amico Emiliano Bigica nel ruolo di centrocampista, intercettai una palla in uscita, scambiai con Joao Paulo e mi mandò al limite dell’area e segnai in una giornata piovosa, calciando sotto l’incrocio. Fu il mio primo gol in B, ma feci anche la doppietta con il Modena. Nella mia carriera ho sempre segnato nei club dove sono andato tranne in un caso con la Triestina, dove disputai due stagioni di alto livello che mi valsero il ritorno a Bari”. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.


Pubblicato il 23 Marzo 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio