Pontieri già in azione, tra Pd e M5S per ricucire lo strappo sulla “norma Laricchia”
I rappresentanti pugliesi del partito di Giuseppe Conte si sono dichiarati disponibili ad eventuali modifiche, ma il sospetto è che stiano già pensando alle prossime elezioni regionali
Il M5s pugliese non si sottrare alla richiesta del Pd locale di apportare eventuali modifiche alla “norma Laricchia”, approvata lo scorso 18 dicembre dal Consiglio regionale nell’ambito della legge di Bilancio. Infatti, in una nota congiunta il senatore e vicepresidente M5s, Mario Turco, e il deputato e coordinatore regionale del M5s Puglia, Leonardo Donno, in riferimento all’emendamento per la trasparenza sulle nomine – presentato e votato durante il Consiglio regionale sul Bilancio dalla consigliera pentastellata Antonella Laricchia, in un primo tempo dichiarato erroneamente come bocciato, ma poi reinserito con una correzione fatta dall’Ufficio di Presidenza a seguito di un’istruttoria – hanno dichiarato: “Abbiamo condiviso la norma sulle nomine, approvata recentemente dalla Regione Puglia, perché è un impegno preso con i cittadini che rientra nel Patto per la legalità fortemente voluto dal M5s per garantire trasparenza e meritocrazia”. Pertanto, Turco e Donno hanno dato “pieno sostegno” ai consiglieri regionali pentastellati che si sono espressi a favore della norma in questione, sostenendo di credere fortemente che il percorso da seguire, per migliorare sia l’efficienza delle amministrazioni pubbliche che i servizi a favore dei cittadini, onde evitare qualsiasi forma di baratto a discapito della collettività, è quello del rispetto dei principi fondamentali di legalità, meritocrazia e trasparenza. Però, i due esponenti del M5s non hanno neppure chiuso le porte alla richiesta di modifiche dei Dem pugliesi che, dopo un incontro interno di giovedì con il governatore Michele Emiliano, avevano definito la norma in questione come “inapplicabile e politicamente inopportuna”, oltre che sollevato dubbi sulla costituzionalità della stessa. Dal fronte dei dem, l’apertura del M5s ad eventuali modifiche della “norma Laricchia” e, quindi, ad aprire un confronto sul tema della trasparenza è stata accolta con favore dal segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, e dal capogruppo in Consiglio regionale, Paolo Campo, che nei prossimi giorni incontreranno i capigruppo consigliari per lavorare a una proposta condivisa circa la norma sulle nomine. “Nell’incontro della maggioranza consiliare – hanno dichiarato in una nota congiunta De Santis e Campo – ragioneremo delle priorità legislative dei prossimi mesi e discuteremo della nostra idea per sanare i profili di incostituzionalità, di incoerenza con altri articoli del Bilancio e di conflitto di competenze tra Giunta e l’Assemblea legislativa” della norma approvata trasversalmente lo scorso 18 dicembre, a scrutinio segreto, ma non gradita al presidente Emiliano e ad una parte della sua maggioranza di centrosinistra. De Santis e Campo, inoltre, hanno annunciato che stanno “ragionando su una proposta che prende spunto dal regolamento adottato dal Comune di Bari su iniziativa dell’assessore dei ‘5 Stelle’, Nicola Grasso, da Michele Laforgia e a cui ha approfonditamente lavorato anche il gruppo del Pd ed è stato approvato da tutta la coalizione di maggioranza”. “È nostro interesse – hanno concluso i due esponenti dem – garantire trasparenza e meritocrazia affinché i cittadini si sentano rappresentati e garantiti. E continueremo a chiedere al presidente Emiliano di scegliere personalità di alto profilo come ha fatto all’ ‘Arti’ con Luisa Torsi e Annamaria Tosto ad ‘Afc’ ”. In definitiva, il governatore pugliese, Emiliano, si è reso conto che per modificare la norma sulle nomine, introdotta nella legge di Bilancio, occorre necessariamente recuperare almeno l’appoggio dei 4 consiglieri pentastellati che a livello nazionale rispondo al presidente del M5S, Giuseppe Conte, e che in passato lo hanno sostenuto direttamente, stando in maggioranza, e dallo scorso aprile continuano a sostenerlo indirettamente, dall’esterno dell’area di governo, pur dichiarandosi all’opposizione. Diversamente si rischiano altre sorprese in Consiglio regionale, analoghe a quella che ha determinato l’approvazione dell’emendamento della Laricchia che ha introdotto la norma messa in discussione. Quindi, alla luce di quanto affermato dai rappresentati del partito di Conte, c’è da presumere che i “pontieri” del partito pugliese di Elly Schlein sono già all’opera non soltanto per il tentativo di modifica della “norma Laricchia”, ma verosimilmente anche per una conclusone soft della seconda Legislatura regionale a guida Emiliano. Infatti, dopo l’impugnativa alla Corte costituzionale, da parte del governo Meloni, della norma della Regione Campania che darebbe al governatore De Luca la possibilità di un eventuale terzo mandato, in Puglia il “sogno” dei “5 Stelle” di poter pretendere la candidatura della coalizione, nel caso di un’intesa nazionale del campo largo di centrosinistra per le prossime regionali, potrebbe tornare in auge. Ipotesi, questa, che forse non dispiacerebbe affatto neppure alla segretaria dei dem, Schlein, ed agli altri vertici nazionali di tale partito.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 11 Gennaio 2025