Cultura e Spettacoli

Porci festanti come cagnolini

Discendente da un’antica e prestigiosa famiglia di Terlizzi che vanta avi di grande prestigio, il barone Gennaro De Gemmis ha legato il suo nome all’omonima raccolta di libri custodita a Santa Teresa dei Maschi. Si vuole che a far sbocciare la sua passione per libri d’epoca, documenti antichi, cimeli, reperti e antiquariato in genere sia stata l’inerzia imposta dal secondo conflitto mondiale all’attività di esportazione della pietra di Trani in Romania che De Gemmis aveva intrapreso negli anni trenta. Durante la guerra, per preservarla dai bombardamenti e razzie, la collezione, inizialmente conservata nel palazzo di famiglia a Bari, fu trasferita a Trani, a villa San Giuliano, detta anche villa Dei Porci per via di due piccole statue rappresentanti porci festanti come cagnolini e poste ai lati di una delle scalinate d’accesso (nell’immagine, un ambiente della galleria-museo di quella sontuosa magione). I disagi del dopoguerra non fermarono le ricerche del Barone presso privati, aste e mercatini. Poco a poco il valore della raccolta attirò l’attenzione di studiosi e appassionati d’arte. Assiduo frequentatore della vasta raccolta, con ovvia predilezione per la sezione libri, fu Benedetto Croce, tra l’altro amico intimo di De Gemmis (quella sezione, composta da ventimila libri e centomila documenti pergamenacei e cartacei fu dal Barone donata all’allora Provincia di Bari, che, come già detto, diede origine alla Biblioteca De Gemmis, oggi ospitata a Santa Teresa dei Maschi). All’impegno culturale il barone De Gemmis aggiunse l’amore per le piante. Proprietario di migliaia di ettari di campagna distribuiti fra Bari e Taranto, il Nostro creò a Terlizzi una stazione agraria sperimentale che adottava metodologie e strumenti innovativi – almeno dalle nostre parti – come le serre (fu lui, dunque, a dare il ‘la’ all’industria del fiore a Terlizzi). Nei suoi numerosi esperimenti di botanica, per esempio, ideò alberi di pere a sviluppo orizzontale allo scopo di ridurre la distanza tra le piante e così tempi e costi di raccolta dei frutti. Per primo sperimentò metodi che sono oggi alla base della coltivazione dei fiori. Con tecnica primordiale condusse persino esperimenti di modificazione genetica su piante al fine di forzarne la coltivazione a latitudini differenti da quella d’origine. Le sue serre furono ricche di piante grasse tra le più rare al mondo, tra cui duecento bulbi di tulipani rarissimi, acquistate nei suoi viaggi in ogni parte del mondo. Ricorre oggi il 126esimo anniversario della sua nascita. Gennaro De Gemmis era nato a Bari il 19 novembre 1904. Si spense a Milano il 22 marzo 1963.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 19 Novembre 2020

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