Porta Futuro: ‘aspetta e spera’, altro che posti di lavoro…
‘Porta Futura’ e tutte le iniziative per incentivare l’occupazione si sono rivelate solo scatole cinesi: vuote! Ne è ancora arciconvinto Luigi Cipriani, segretario del Movimento Politico “Riprendiamoci il Futuro” da sempre pronto a denunciare che il tanto decantato progetto “Porta Futura altro non sarebbe, se non un contenitore di pie illusioni. Ed in effetti è proprio dal giorno dell’inaugurazione che Cipriani ha evidenziato come tutto il progetto sia solo e soltanto un “bluff” in quanto, dopo oltre due anni, gli uffici si sono rivelati una fotocopia, peraltro in scala ridotta, dei medesimi servizi che vengono già offerti da parte degli uffici di collocamento. <<Oltre a prendere atto della presa in giro per i tanti nostri disoccupati –rincara l’ex consigliere comunale barese – ci piacerebbe sapere come è stato assunto il personale che presta servizio negli uffici di Porta Futuro? Quanto sono costati gli spot televisivi, a pagamento, commissionati per divulgare tutta questa inutilità?>>. Insomma, una marea di migliaia di euro (soldi pubblici) a beneficio di un’iniziativa che bisognerebbe sentire studenti e disoccupati baresi, per rendersi conto di come siano molti più dubbi e riserve sulla ‘Porta Futuro’, quando invece sarebbe giunta l’ora di dare risposte concrete. E non certo collezionare annunci che sanno tanto di “barzellette”, le ha già chiamate senza giri di parole Gino Cipriani. Che forse preferirebbe dividere tutti quei finanziamenti a beneficio dei giovani disoccupati, piuttosto che investirli (…si fa per dire!) a fronte d’un intervento troppo costoso e dispersivo. Tra fase 1-2, comprensivo di lavori di ristrutturazione, progettazione, arredi, tecnologie e servizi, sono in ballo 5.120.000,00 euro (Iva inclusa) di cui la Regione Puglia ha stanziato la gran parte, cioè 5 milioni di euro. “Abbiamo portato nel cuore del quartiere Libertà, grazie al contributo della Regione Puglia, Porta Futuro – ha spiegato il sindaco Decaro – il primo centro sperimentale di orientamento e servizi al lavoro rivolto ai giovani. Porta Futuro nasce nei locali della ex Manifattura dei Tabacchi perché qui c’è più bisogno di noi. L’anno scorso Renzo Piano ha presentato un progetto sociale che parla di rammendare le periferie. Il nostro è un Paese straordinario ma fragile. Fragili sono le vecchie periferie, come fragili sono le parti di città che periferia lo sono diventate nel tempo. Il quartiere Libertà è una nuova periferia fragile sotto gli occhi di tutti, istituzioni e cittadini, che lo amano e lo odiano insieme, quasi visceralmente. È una periferia nel centro cittadino che vive una forte frammentazione sociale aggravata dalla feroce crisi economica e dalla presenza della criminalità organizzata. Per questo oggi è ancor più importante guardare all’arte del rammendare di Renzo Piano, che ci fa pensare ad un atto compiuto dalle mamme e delle nonne di un tempo, che conoscevano il valore delle cose e sapevano bene quanto un rammendo potesse significare per l’economia complessiva della famiglia. Nel quartiere Libertà abbiamo la più alta concentrazione di giovani coppie e di famiglie immigrate, ed è per questo che rappresenta la più grande scommessa per noi amministratori. Porta Futuro vuole essere la nostra prima risposta”, ha concluso il sindaco. Troppe, davvero troppe e vaghe parole, non ci vuole molto a capirlo, anche perché è sempre Cipriani a smontarle una per una con l’ultima sua sferzata, sempre a proposito di Porta Futuro. Laddove si terranno ben quattro giorni di una selezione per lavori estivi con tanto di ‘tour operator’ e agenzie di animazione turistica: l’altro giorno il primo “Recruiting day”. Ebbene, da un’attenta lettura del comunicato diffuso il mese scorso si apprende che “…è comunque sempre suggerita la registrazione ai servizi di Porta Futuro Bari, per farlo è sufficiente presentarsi all’ex Manifattura dei Tabacchi con carta d’identità e codice fiscale dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 12:00, e dal lunedì al giovedì, dalle 15:00 alle 17:00”. Orbene, dall’analisi di questo avviso pubblicato sul sito comunale, si evince che non vengono specificati in alcun modo i requisiti necessari per accedere alla selezione. Infatti, sempre stando al comunicato su riportato, tutti i partecipanti sarebbero legittimati a presentarsi, ma senza sapere se hanno i requisiti per la selezione. E non basta. <<Queste selezioni da sempre sono state eseguite presso le agenzie specializzate nel mondo dell’animazione. Ci chiediamo: Porta Futuro ha concesso solo i locali? O che?>>. Insomma, i disoccupati baresi ormai si sono abituati al ritornello di uno storico inno “….aspetta e spera!”
Francesco De Martino
Pubblicato il 3 Marzo 2018