“Porta Futuro” per ora porta solo convegni e forum, ma ci vogliono fatti e lavoro
Stamani a cominciare dalle nove e mezzo, negli spazi di ‘Porta Futuro Bari’ nell’ex Manifattura, si svolgerà una giornata di informazione dedicata alla presentazione del “Work Programme 2016/2017 Societal Challenges” del Programma “Horizon 2020”. Un altro dei roboanti eventi organizzati dall’assessorato alle Politiche giovanili, educative, Fondi europei in collaborazione con l’Università degli Studi ed Europe Direct nell’ambito delle iniziative dedicate alla Programmazione europea 2014-2020. Insomma, un altro forum che sembra ruotare a eventi, incontri e interessi che a tutto mirano, salvo a incrementare l’incontro tra offerta e lavoro per combattere la disoccupazione, soprattutto giovanile. Ne è convinto l’ex consigliere comunale Gino Cipriani (Gruppo Indipendente/Liberà) che in uno dei suoi comunicati al vetriolo, ha scoccato parecchi dardi avvelenati sull’ultima e ambiziosa iniziativa comunale, tacciando di apertura ‘farsa’ un Ente che, con ‘Porta Futuro’, serve solo a mischiare le carte per sistemare amici dei soliti noti. Magari facendo largo a parenti vicini e lontani di assessori e consiglieri regionali. Eppure la giornata odierna si aprirà con i saluti e la presenza di Antonio Uricchio – rettore dell’Università degli Studi, Paola Romano -assessora ai Fondi europei del Comune, Angelo Vacca – prorettore delegato alla Ricerca dell’Università, Giuseppe Morgese – consigliere incaricato del sindaco per il supporto alla promozione delle relazioni internazionali ed europee e Renato Laforgia, consigliere delegato alle politiche della salute ed efficientamento dei servizi sanitari. Una scia di nomi altisonanti e buoni propositi e Programmi 2016/2017 “Societal Challenges” del Programma “Horizon 2020” che, però, servono a ben poco a chi cerca lavoro a Bari, che pareva lo scopo principale nei locali dell’ex Manifattura del Libertà. Cipriani vede rosso e, giustamente, rivendica le iniziative che lui stesso aveva proposto all’Ente guidato adesso da Decaro, ma all’epoca addirittura da di Cagno Abbrescia, quando lui propose di aprire i locali dell’ex fabbrica di via Crisanzio per far posto ad artigiani e giovani disoccupati che avrebbero potuto approfittare della crisi per darsi da fare attraverso corsi professionali, botteghe o attività commerciali. Oggi invece l’amministrazione Decaro con un intervento comprensivo di lavori di ristrutturazione, progettazione, arredi, tecnologie e servizi da 5 milioni e 120mila euro ha deciso di portare nel quartiere Libertà, grazie al contributo della Regione Puglia, Porta Futuro. E cioè in soldoni il primo centro sperimentale di orientamento e servizi al lavoro rivolto ai giovani. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Dicembre 2015