“Porterò la mia croce davanti a istituzioni e tribunali baresi….”
Era anche ieri all’angolo di via Tommaso Fiore, il signor Saverio Sarcina, davanti al Tribunale per i Minori di Bari, a urlare la sua rabbia contro giudici, assistenti sociali, case famiglia e tutti quelli che gli impediscono di vedere le figlie, perché “…assassini e mafiosi posso rivedere i propri figli, io brava persona no!”, come si legge in uno dei tanti manifesti all’angolo della strada. E anche ieri erano tanti i cittadini intenti a fermarsi e cercare di capire cosa stesse succedendo, a rivolgersi a un papà, commerciante all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli a Trinitapoli, per capire la battaglia contro chi gli nega di vedere le figlie, una di appena due anni e l’altra ancora più piccola, costrette in una casa famiglia dove vivono con la madre, a sua volta ostaggio di altre cooperative. Sarcina è arrabbiato, intende sensibilizzare i baresi sul suo caso, intende alzare il tiro contro istituzioni insensibili e giudici che non applicano le leggi come quella sull’affido condiviso dei figli, ma soprattutto vuole chiedere l’affidamento delle due piccole, avendo a tutti gli effetti la potestà genitoriale. Ma la maledetta malagiustizia gli mette da mesi e mesi il bastone tra le ruote, per esempio con una consulenza tecnica collegiale in sospeso, che impedisce l’avvio della procedura normativa. Una consulenza che dovrà essere depositata entro domani, altrimenti il ‘‘papà defraudato’’, come si definisce lui, sarà costretto ad altre manifestazioni eclatanti. Tipo toccare i palazzi del potere giudiziario e non con una croce addosso, una vera e propria ‘via Crucis’ in nome delle famiglie distrutte da leggi non applicate o male applicate da magistrati distratti, assistenti impreparati e consulenti interessati. “Il mio unico scopo è quello di rivedere le mie figlie e che tornino a casa perché hanno il diritto di crescere con la propria famiglia in un ambiente sano, specie all’età che hanno. Le istituzioni locali hanno manifestato distanza e insensibilità, sono da giorni davanti al tribunale ma non ricevo nessuna istituzione per comunicare le motivazioni di questo sit-in”, ripetere come un libro stampato il rappresentante di commercio della Bat, in mezzo a striscioni e megafoni. Chissà che altro dovrà inventarsi solo per poter rivedere e riabbracciare un’altra volta Aurora e Federica, le uniche, autentiche ragioni della sua vita….
Francesco De Martino
Pubblicato il 2 Novembre 2011