Cronaca

Porto di Bari: il referendum tra i dipendenti della Porti Levante

Ancora aperta la questione tra organizzazioni sindacali, Unione Generale del Lavoro in particolare e la ‘Porti Levante Security’, società che si occupa della sicurezza e dell’accesso all’interno del Porto di Bari. Una vertenza che si trascina da mesi, tra le altre cose, per l’applicazione del contatto al personale della società ed è di questi ultimi giorni la proposta della società di indire un “referendum democratico” tra i lavoratori per legittimare l’accordo del 18 settembre scorso, mai sottoscritto da UGL. Più volte gli ottantadue dipendenti della società Porti Levante, gestita “in house” dall’Autorità Portuale di Franco Mariani, hanno manifestato davanti alla sede di quest’ultima, sul lungomare barese, per chiedere – come detto – l’adeguamento del contratto e dei riconoscimenti stipendiali, fermo ai parametri retributivi indicati dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavoro) nel 2011.?Fatto sta che da quella fatidica data del 18 settembre 2013, sono trascorsi ben cinque mesi; già allora l’UGL, su mandato ricevuto dalla maggioranza dei lavoratori, ha aperto la vertenza nei confronti dell’Autorità Portuale, senza risultati. In questi mesi, infatti, non è stato concretizzato alcun passo in avanti rispetto alle posizioni precedenti. Il sindacato afferma che la stessa Autorità Portuale nulla ha fatto per  pervenire ad un bonario componimento della vertenza, restando ferma sulle proprie posizioni nonostante il netto diniego più volte espresso dalla maggioranza dei lavoratori nel non voler accettare  l’ipotesi di accordo di alcuni mesi fa. Ma l’Autorità Portuale, in accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo (CGIL, CISL, UIL), ha indetto il referendum che, partito ieri, giovedì 6 marzo si terrà ancora oggi, per recuperare il consenso dei dipendenti e poter finalmente applicare quel famoso accordo di settembre scorso, che però, in realtà, pare non sia piaciuto a circa 50 (più della metà) dei lavoratori, i quali avevano firmato una richiesta al fine di ottenere maggiori risposte dalla società. In merito alla vicenda, il Segretario Provinciale Trasporti Porti e Mari, Michele Santeramo, ha dichiarato che: “il sindacato vuole rispettare tutti lavoratori, che di recente hanno espresso la loro volontà, sottoscrivendo e consegnando a questa segreteria una dichiarazione che afferma il principio di non accettare, si ribadisce, in maniera irrevocabile, l’ipotesi di accordo in questione, utilizzando tutti gli strumenti che la Legge consente, per tutelare gli interessi economici e occupazionali dei lavoratori della Società Porti Levante Security.  L’Unione Generale del Lavoro, responsabilmente, ha dunque avvertito il dovere di raccogliere questo invito e proseguire il proprio percorso, affrontando le problematiche in essere con la consapevolezza di fare solo ed esclusivamente gli interessi dei dipendenti. 

Non vuole essere un braccio di ferro, questo, ma riteniamo che ognuno debba fare la propria parte in piena obiettività di giudizio favorendo iniziative mirate al raggiungimento di un’intesa che veda riconoscere ai lavoratori interessati i loro sacrosanti diritti economici sino ad oggi promessi a parole da parte dell’Autorità Portuale e mai mantenute nei  fatti.” Santeramo ha inoltre precisato che l’Autorità Portuale sta portando avanti una condotta antisindacale nei confronti del sindacato, con dichiarazioni ritenute frettolose, per non dire tendenziose secondo cui  il Sindacato UGL non sarebbe sottoscrittore del Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) ovviamente, precisa Santeramo : “per tentare di delegittimare la funzione del nostro sindacato agli occhi dei lavoratori”. In tutto questo, i lavoratori all’interno della Società Porti Levante Security, chiedono che vengano riconosciuti tutti i loro diritti, compreso anche quello di difendere il proprio contratto nazionale di categoria. La vertenza continua….

 

Anna Deninno? 


Pubblicato il 7 Marzo 2014

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