Cronaca

Porto turistico, colpito e affondato anche l’ultimo progetto

Approvato in Aula Comunale per il rotto della cuffia poco più di cinque anni or sono e precisamente a dicembre 2010 – a colpi di maggioranza – già allora aveva convinto pochissimo, il nuovo progetto di porto turistico per la Città di Bari. Ma che facesse una così misera fine  terminasse quasi subito nel dimenticatoio o, se preferite, nel libro infinito delle occasioni perse di questa Città, solo i soliti pessimisti/gufi l’avevano messo tanto facilmente in cono. “Quel porto turistico non si deve fare perché inutile e perché rappresenterebbe la fine di uno dei più invidiati paesaggi d’Italia”, tuonarono subito e in coro da Legambiente, gettando altro sale sui progetto dopo l’approvazione del progetto a Palazzo di Città. Progetto ‘sponsorizzato’ secondo i consiglieri di opposizione da Davide De Gennaro ( cugino dell’assessora comunale al Decentramento sponsorizzata direttamente dal sindaco Emiliano) ed eletto da poco nel consiglio di amministrazione di ‘Italia 70’, la società che gestisce la sfida italiana alla Volvo Ocean Race 2011, la più importante regata oceanica per equipaggi professionisti. Ma anche se il noto skipper barese sembrava spingere per dotare finalmente la sua città d’un degno attracco di diporto che attrarrebbe turismo e affari, quel progetto del Comune di costruire un porto turistico di fronte a piazza Diaz è come detto affondato sotto i colpi di chi lo ha sempre considerato, in fondo, un vero ‘scempio ambientale’. “Il consiglio comunale ha approvato la riqualificazione del porto vecchio in porto turistico- la replica del sindaco Emiliano- e Legambiente stia tranquilla, ove i progetti proposti non siano più che sicuri, non saranno autorizzati dal Comune di Bari”. Dunque i progetti per ospitare le barche in Città in questi giorni si stanno moltiplicando, segno che il problema esiste ed è parecchio sentito. Tuttavia negli uffici tecnici del Comune, l’Assonautica presieduta da Filippo Trizio Caiati ha depositato da parecchio tempo un altro progetto di porto turistico, ma più a nord, verso il vecchio molo S. Antonio, che servirebbe a diminuire l’impatto ambientale riqualificando un’area abbandonata al degrado e sporcizia. “Dobbiamo ancora perfezionare la documentazione richiesta dai tecnici del Comune, ma all’inizio dell’anno venturo l’iter burocratico sarà completato”, assicurava il presidente di Assonautica, per niente preoccupato dalla mole di atti e documenti richiesti dall’assessorato. Di anni ne sono trascorsi più d’uno, e il Porto turistico nella Parigi del Sud, un’ottima idea almeno finquando ci si metterà d’accordo individuando la zona della città più adatta ad ospitarlo, resta un miraggio. E forse non ci ha scommesso molto nemmeno l’ex assessore Elio Sannicandro, anche se proprio lui ci mise il piede sull’ acceleratore per portare a compimento un’opera sulla quale maggioranza ed opposizione comunale parevano convergere, ma solo sulla sua opportunità. Dopotutto dall’aula consiliare avevano già puntato tutti il dito contro il governo cittadino, accusandolo di “dilettantismo”. Il nodo della questione? L’assessore all’Urbanistica aveva deciso di allocare il porto sul lungomare, precisamente davanti all’Albergo delle Nazioni, mutando in corso d’opera un progetto che prevedeva la costruzione d’un altro progetto interrato davanti al lungomare, eliminato a tempo di record. Ma il coordinatore delle opposizioni di allora, il consigliere Ninni Cea, restava anche lui molto scettico e definiva la  scelta del nuovo attracco per le barche da diporto a Bari: “…assurda ed assolutamente inopportuna. Il lungomare di Bari è perfetto nella sua linearità, nel panorama mozza fiato che è in grado di offrire. Così – proseguiva il l’avvocato/consigliere – fu  pensato da Araldo di Crollalanza e a ragione. Da quel punto, dall’Albergo delle Nazioni, si ha un’immagine straordinaria: da un lato la città vecchia e dall’altro quella nuova, moderna. Bari ha un altissimo potenziale per questo motivo. Inoltre, l’ amministrazione  Emiliano ha sempre detto di voler riqualificare le zone periferiche. Ecco allora a fagiolo il progetto alternativo proposto da Assonautica, con una darsena da 49 barche forse più piccola di quella approvata il mese scorso dal Comune, ma certamente meno vistosa, che non andrebbe certo a deturpare un luogo così bello come il lungomare. Proprio per questo al Comune c’è ancora chi si chiede come mai un progetto così atteso ed importante non sia passato attraverso una discussione allargata almeno con i residenti di Madonnella, il quartiere interessato all’opera approvata in Aula consigliare, ma soprattutto come mai non sia stata fatta ancora una relazione sull’impatto ambientale. “E’ chiaro che Bari deve avere un porto turistico – chiariva infine il consigliere/coordinatore dei partiti di Opposizione al Comune, Ninni Cea- ma non in quel punto”. La discussione sul nuovo porto turistico a Bari, a quanto pare, è ancora aperta, ma per gli attracchi della nautica di diporto, la Città di Bari resta un vero miraggio, come detto…

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Marzo 2016

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