Cronaca

Porto: un’altra settimana per decidere sulle richieste formulate dai lavoratori

Si riapre il fronte del porto a Bari, con i lavoratori di settore scesi in piazza dopo mesi e mesi di attese e promesse non mantenute. E durante l’incontro di martedì scorso, tenutosi all’interno della sede dell’Autorità Portuale di Bari, tra i rappresentanti sindacali dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) e i dirigenti della società ‘Porti Levante Security’, s’è tornati a discutere serratamente per l’adeguamento dello stipendio dei novanta lavoratori (stipendio calcolato ancora sulla base dei parametri risalenti all’oramai lontano 2009) allo scopo di adeguarli alle nuove tabelle del contratto collettivo nazionale. Ma l’altro giorno, dopo ore di discussioni al tavolo della concertazione non è ancora stato deciso nulla, fino alla richiesta formulata dalla società datrice di lavoro di rinviare alla prossima settimana ogni tipo di decisione. Sul lungomare di fronte al palazzo dell’Autorità intanto, mentre dall’altra parte della strada si svolgeva l’incontro, si sono radunati martedì, fin dalle prime ore del mattino, una quindicina di lavoratori. Gli stessi che da tempo, come detto, aspettavano di sapere se, e in che misura le loro richieste fossero accolte. Non si tratta solamente dell’adeguamento dello stipendio, ma anche di altro, parecchio altro. Infatti i dipendenti lamentano anche la mancanza di divise, organizzazione del lavoro e soprattutto l’impossibilità di ottenere una adeguata retribuzione sull’effettivo lavoro notturno e festivo svolto. Una vertenza, dunque, che si trascina praticamente da quando la società ha messo piede al porto di Bari: assunti due anni fa con un contratto che li qualifica come guardiani di varco e ausiliari di presidio, i dipendenti della ‘Porti Levante Security’ lamentano la difficoltà di svolgere un compito di sicurezza e controllo sugli accessi, considerando che la loro mansione li autorizza solamente a regolare gli ingressi. Insomma, per dirla tutta, i diretti interessati ritengono di essere impossibilitati materialmente e legalmente ad occuparsi della sicurezza all’interno dell’area portuale. E a questo punto vale la pena di ricordare, infatti, che durante la scorsa estate all’interno della zona del porto si sono verificati alcuni fatti di grande clamore e allarme dal punto di vista della sicurezza: la rapina notturna alla compagnia di viaggio “Ventouris Ferries” e quella alla sede della Banca Popolare di Bari, a poca distanza l’uno dall’altro. Adesso i lavoratori e i rappresentanti del sindacato attendono risposte: sperando che la scadenza dei prossimi sette giorni sia l’ultima proroga, visto che già si mormora di contratti che l’azienda vorrebbe proporre separatamente a ciascun lavoratore, ma in pratica a condizioni-capestro.  

 

Anna Deninno


Pubblicato il 12 Settembre 2013

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