Cultura e Spettacoli

Possibile? Sì, san Nicola è finito in groppa ad un gagliardo galletto

Sì, l’estro creativo di Annamaria Di Terlizzi ha assunto, nel corso della sua avventura artistica, imprevedibili aspetti che hanno portato l’effervescente scultrice barese a realizzare ora samurai e guerrieri della Daunia, ora Veneri cicladiche, gioielli-sculture, collages, proposte ultramoderne di arredo dal design vagamente futurista. Ma dove la sua fantasia, dando una scorsa alla sua lunga e proteiforme produzione, ha raggiunto il diapason è San Nicola, il patrono di Bari. Lo abbiamo visto, ai tempi degli ardimentosi cavalieri senza macchia e senza paura del Sol Levante, in atteggiamenti  quasi bellicosi che lo facevano somigliare più ad un guerriero che al pacifico Santo di tutte le genti. E ne abbiamo un’ulteriore riprova in una collettiva sull’arte contemporanea dal titolo “Nicol(h)aus – suggestioni artistiche sul Santo di casa nostra”. Una collettiva, a cura di Daniela Boscia e coordinata dallo studio Graphite24, in collaborazione con Cooperativa Kokopelli, che si avvale del patrocinio dell’assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e di quello alla Cultura della Provincia di Bari, nonché della Basilica Pontificia San Nicola e della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bari.   E vediamo ora come ha… visto San Nicola in questa singolare mostra la nostra fantasiosa artista che – precisiamo – è un’esperta del Vescovo di Myra, come attesta un suo recente incarico al Liceo artistico di Bari, dove, proprio in veste di specialista nicolajana, ha tenuto una serie di interessanti lezioni. Lo ha visto innanzitutto – grazie a quell’innata dose di garbata ironia – in groppa ad un galletto che scende in campo per difendere la squadra del cuore. Nello stesso alveo si muove il variopinto “collage”in cui campeggia il volto bronzeo del patrono.  Poi, ad un certo punto, la santità francescana ha il sopravvento. Ed ecco Annetta gettare alle ortiche gli orpelli per dare piena cittadinanza a simboli disadorni. Nasce così il San Nicola  minimalista dall’aplomb  monumentale che possiamo ammirare in questa variegata  rassegna: un santo che sfoggia la mano benedicente tratta da un manichino, una canna per bastone pastorale e tre bambini in ferro battuto.   Sempre su san Nicola si cimentano gli altri artisti in passerella: dai tre ospiti di riguardo (Michele Damiani, Riccardo Dalisi e Matthew Watkins) agli altri sei giovani  creativi: Rosalba Ambrico, illustratrice; Nicola Cipriani e Alessandro Cirillo, fotografi; Enrico Francone, burattinaio; Mirella Ippolito, pittrice; Luca La Vopa e Raffaele Petrone, entrambi video maker; Raffaele Petrone.(m.v.c.)
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 21 Maggio 2011

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