“Potevamo chiuderla nel primo tempo. Adesso guardo avanti ed aspetto 4-5 rinforzi”
Non si giocava il derby da 18anni e come l’ultima volta a spuntarla sono stati i satanelli, questa volta allenati da De Zerbi che hanno vinto per 2-1 contro il Bari allo stadio ‘San Nicola’. La cornice di pubblico era discretamente buona, circa 14mila, considerato il caldo afoso e che in città si svolgeva il ‘Battiti Live’ con altrettanta migliaia di persone. Il Bari è partito con una formazione a trazione anteriore, priva di Caputo e Galano, oramai ai margini del progetto perché hanno chiesto la cessione e di De Luca e Caturano, questi ultimi entrambi per squalifica. Nel primo tempo i biancorossi dopo neanche due minuti, si sono divorati una ghiotta occasione con Sansone a tu per tu con l’estremo difensore foggiano, Narciso, un ex non impeccabile del Bari ma che ieri ha mostrato le unghie e i denti per proteggere i pali. Nella prima mezz’ora il Bari ha creato altre tre occasioni nitide ma sempre cadendo rovinosamente davanti alla porta e soprattutto specchiandosi troppo quando i vari Sansone, Boateng prendevano palla senza trovare lo spunto vincente e perdendo secondi preziosi. Nel calcio si sa, quando sprechi specie se giochi contro una squadra compatta, coesa tra i reparti e molto più rapida, sei punito a caro prezzo e non si possono trovare scuse di alcun genere. Da segnalare che quasi a fine primo tempo il perno del centrocampo e forse migliore, Marco Romizi è uscito per infortunio alla spalla ed il suo sostituto Gomelt non è riuscito a prendere le redini del gioco con lo stesso ardore. Nella ripresa forse i ragazzi di Davide Nicola non sono proprio pervenuti, e sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Foggia, hanno incassato la prima rete con Gigliotti che è saltato di più di Defendi che si trovava lì a difendere il primo palo. Qualche minuto più tardi, invece che aspettarsi la reazione veemente del Bari, è arrivato il raddoppio dei ragazzi di De Zerbi con di piatto destro ha trafitto in diagonale l’incolpevole Guarna. A giochi quasi fatti e con i giocatori del Foggia sulle ali dell’entusiasmo che assaporavano già l’impresa, c’è stata una timida reazione con lanci lunghi e contropiedi ed il redivivo Boateng, che ha provato a perforare la difesa foggiana, apparsa più di una volta titubante se pressata alta. Al 33’ del secondo tempo, Defendi ha accorciato le distanze e ridato qualche speranze, ma il pressing a ‘Fuerte Apache’ non ha dato i suoi frutti in virtù di un gioco troppo macchinoso e privo di idee per poter osare e provare anche a realizzare il gol che avrebbe allungato le ostilità sino ai supplementari ed eventuali rigori. La partita si è chiusa con il risultato di 1-2 davanti ai 14.733 paganti che hanno fischiato e se ne sono andati sicuramente delusi da un Bari da cui era lecito aspettarsi di più. Ora si attendono rinforzi per reparto con urgenza e soprattutto una squadra in grado di saper reagire agli schiaffi, con più umiltà e che si specchia di meno nella sua ombra.
Al termine della partita in conferenza stampa ha parlato un Davide Nicola, dispiaciuto per la sconfitta, ma tutt’altro per quello che si è visto in campo: “Avremmo dovuto chiuderla nel primo tempo con tre nitide occasioni e non siamo riusciti. Loro nella ripresa sono stati più abili a sfruttare i nostri errori, a differenza nostra che invece non siamo riusciti a recuperare lo svantaggio. Sono comunque fiducioso perché ho avuto risposte dai miei ragazzi, anche se con tipo di gioco che chiedo, non possiamo ancora esprimerci al massimo per incompletezza dell’organico”. Ed a tal riguardo il tecnico ha chiuso il caso scoppiato alla vigilia Galano-Caputo ed ha chiesto esplicitamente rinforzi dal mercato per essere più competitivo: “Non potevo schierare giocatori che non c’erano con la testa. Ho preferito dare una chance a Partipilo, ho incrociato le dita quando ho messo Puscas perché non aveva il minutaggio ed aveva qualche fastidio, e così via. Andiamo avanti con fiducia, e sono sicuro perché la società sta operando bene, che arriveranno 4- 5 rinforzi, e potremo dire la nostra per essere competitivi. Ciò non toglie che anche così, stasera – ieri, ndr – avremmo potuto vincere tranquillamente senza nulla togliere al Foggia”. Su Marco Romizi, perno del centrocampo che come è uscito la sua squadra si è letteralmente spenta, ha chiuso: “Marco è un giocatore fondamentale. Non so cosa si sia fatto, dovrà sottoporsi ad accertamenti. So però che può giocare anche in un centrocampo a due, ed è quello con più gamba, in grado di districarsi in qualsiasi situazione”, Insomma, un Nicola che ha ammesso le difficoltà del suo Bari, anche se ha ribadito forse in maniera più ottimistica e di parte, di vedere progressi in una serata che nella realtà dei fatti è stata deludente perché si è perso due volte: un derby molto sentito e contro una squadra di categoria inferiore che a tratti sembrava il Barcellona, non tanto per la mostruosità del gioco ma per la rapidità del fraseggio e la facilità nel giungere davanti alla porta di Guarna in pochissimi secondi. La Coppa Italia non era certo l’obiettivo, ma si poteva sicuramente uscire a testa alta, c’è tuttavia il tempo per farsi trovare pronti per la prima di campionato. Buon lavoro! Il Foggia, invece, dal canto suo avendo superato il secondo turno di Coppa Italia, incrocerà il 15 agosto l’Hellas Verona di Pazzini e Toni.
M. Iusco
Pubblicato il 10 Agosto 2015