Cultura e Spettacoli

Povera Andromaca, non bastasse lo strazio di Troia…

La compagnia “I Sacchi Di Sabbia” ha chiuso a Molfetta la rassegna, ‘Sotto il Cielo dei Miti’, promossa da Teatrermitage e Spazio Le Arti

Dopo l’uccisione del marito Ettore e del figlio Astianatte, Andromaca viene fatta schiava da Neottolemo, re dell’Epiro e figlio di Achille. Avuto un figlio (Molosso) dal re, Andromaca incorre nella gelosia di Ermione, sposa di Neottolemo. Da questo momento nell’opera di Euripide prende il via un viluppo di personaggi e azioni che assomiglia a una novela. In un assillante tutti-contro-tutti, i principali superstiti della guerra di Troia si ritrovano coinvolti in una sequela di vendette, delazioni, trame, menzogne, minacce ed altre miserie. Forse perché a propria volta stanco di tanto giocattolo chiassoso e demenziale, Euripide opta per il lieto fine : Alla morte di Neottolemo, Andromaca si sposerà con Eleno (un figlio di Priamo scampato al massacro di Troia) e andrà a vivere col figlio in Molossia… Nel suo intrico ‘Andromaca’ ha dell’involontariamente comico. Non è dunque irragionevole guardare a questa tragedia da un’angolazione grottesca. E’ quanto fa la compagnia I Sacchi di Sabbia che, in concorso con la compagnia Lombardi-Tiezzi, ha in repertorio dal 2018 una gustosa rivisitazione della tragedia di Euripide. Il lavoro, sabato scorso, ha chiuso a Molfetta una preziosa rassegna, ‘Sotto il Cielo dei Miti’, promossa da Teatrermitage e Spazio Le Arti. Meritati applausi al termine per gli interpreti (Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri ed Enzo Iliano), i quali firmano anche la drammaturgia con Massimiliano Civica. Un allestimento ben riuscito e che ha incontrato il favore della platea per l’intelligenza messa in mostra nell’andare controcorrente. I Sacchi Di Sabbia partono da un interrogativo: Di chi parla il mito, soltanto di Dei e di eroi di natura semidivina o mortale? Guardando le cose con distacco, il mito offre un campionario desolante: figure meschine, sanguinarie, egoiste, rancorose, vendicative, infantili… anche deviate. Non poteva fare eccezione la fauna umana che si raccoglie intorno alla vedova di Ettore dopo la caduta di Troia. Ed è quanto dimostra Euripide, forse anche allo scopo di mettere in evidenza la superiore cifra morale della mancata regina di Troia. Ma Civica e compagni non salvano nemmeno Andromaca che, ridotta a una donnetta piagnucolosa, diviene il perno intorno al quale ruota un teatrino di bimbi inguardabili. Messe così le cose, la messinscena de I Sacchi Di Sabbia oltrepassa il Mito e con coraggio suggerisce l’urgenza di rileggere la Storia strappando le maschere dal viso ai protagonisti. Operazione, questa, che, per quanto greve, strappa pure risate. Un allestimento dissacrante e sobrio, che va dritto al sodo e che nell’attingere ora a cadenze regionali, ora al più stretto vernacolo, strizza l’occhio con successo alla commedia popolare.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 3 Settembre 2024

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