Povero Lasorsa, che brutti modi il Croce
Nel suo ‘Saverio Lasorsa e la Puglia’, Feliciano Argentina un appassionato di storia locale di Francavilla Fontana, racconta di quando nel 1962 ebbe la fortuna di incontrare a Roma l’allora novantaduenne Prof. Saverio Lasorsa, massimo studioso della tradizione popolare pugliese. Argentina trovò l’attempato ricercatore “ancora fresco e vegeto, corpulento e diritto, con una lucidità mentale da fare invidia a tanti giovani”. Un uomo “malgrado gli anni, di una vivacità sorprendente”. Nella lunga conversazione che intercorse fra i due, La Sorsa si ricordò con “memoria viva di una sua visita al Senatore Benedetto Croce, occasionalmente a casa dell’editore Giovanni Laterza”. La Sorsa si aspettava “l’elogio di Don Benedetto” per avergli inviato un saggio di ‘Tradizioni popolari baresi’. Non avendo ricevuto alcun complimento, chiese al filosofo : “Eccellenza, ha letto il saggio che le ho inviato qualche mese fa? E il filosofo : ‘Sì, l’ho letto, ma lei ha dimenticato la danza dei campanelli d’oro a San Nicola”. “Fu una delusione, e tutto per aver dimenticato la danza dei campanelli”, commentò dispiaciuto Lasorsa… Povero Lasorsa, tanto lavoro – e di che qualità – snobbato per la miseria di un tassello (però che brutti modi il Croce). Poi Argentina passa ad altro e ci lascia con la curiosità inappagata: Cos’è questa storia della danza dei campanelli d’oro a San Nicola?… Forse Lasorsa, perché troppo dispiaciuto, non volle toccare l’argomento, del quale lo stesso Argentina non doveva essere a conoscenza. Proviamo a colmare la lacuna, premesso che, per quanto si sia cercato, di questa danza nessuno sa niente. Si può allora pensare che in un passato piuttosto remoto, diciamo sino alla fine dell’Ottocento, alcuni pellegrini usavano raggiungere a piedi nudi la tomba del Santo con le caviglie avvolte da fasce da cui pendevano uno o più sonagli in oro. Forse l’uso della cavigliera aveva lo scopo di richiamare l’attenzione della gente per dare enfasi al gesto devozionale. Una volta giunti a destinazione, è possibile che costoro, all’uscita dal tempio dessero sfogo al sollievo del voto adempiuto dando vita a danze tradizionali sul sagrato della Basilica. Chi eseguiva queste danze? Probabilmente gente che veniva da molto lontano. Le cavigliere ispirano l’idea delle danze orientali. Vogliamo considerare l’idea di pellegrini del Salento otrantino, quello più ‘esposto’ ai richiami mediorientali? Considerando la provenienza di San Nicola e la diffusione del suo culto non si può escludere che quei pellegrini venissero dell’area balcanica di tradizione ortodossa e geograficamente vicina alla Turchia : la Grecia per esempio o la Bulgaria.
Italo Interesse
Pubblicato il 1 Marzo 2019