Prefettura e Comune al lavoro sui provvedimenti da adottare per Amiu e Multiservizi
Il Consiglio comunale non è stato sciolto dal ministro degli Interni, ma ad essere "opaca", oltre alla gestione dell'Amtab, è risultata anche quella delle altre due partecipate
L’indagine amministrativa effettuata la scorsa estate all’interno del Comune di Bari dalla Commissione di accesso agli atti, inviata dal Viminale a marzo del 2024 per verificare l’esistenza di eventuali condizionamenti della criminalità organizzata locale sull’attività dell’Ente, si è conclusa fortunatamente senza lo scioglimento del Consiglio comunale barese e, quindi, senza il commissariamento del Comune capoluogo da parte del prefetto. Però, tra Prefettura e Comune di Bari è in
corso una fitta “interlocuzione” e si stanno individuando “una serie
di monitoraggi” relativamente ai provvedimenti che, su indicazione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, andranno adottati nei confronti di altre due aziende partecipate del Comune, l’Amiu e la Bari-Multiservizi, che dalle indagini effettuate dalla Commissione d’accesso sono risultate, per certi aspetti amministrativi, compromesse alla stregua dell’Amtab. Ossia della partecipata comunale titolare del servizio di trasporto pubblico urbano barese, che – come è noto – dal 26 febbraio dello scorso anno è finità sotto tutela di un commissario giudiziale, nominato dal Tribunale su richiesta della Procura, a seguito dell’inchiesta “Codice interno” per la quale il Viminale inviò a Bari la Commissione di verifica sugli atti dell’Amministrazione barese, all’epoca guidata dal sindaco Antonio Decaro. A dare notizia dell’interlocuzione dell’Autorità di governo con i vertici del Comune per i provvedimenti da adottare è stato il Prefetto di Bari, Franco Russo, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltosi ieri mattina a Bari, per individuare le zone da sottoporre a vigilanza rafforzata e rimuovere così l’insicurezza esistente in talune aree della città per i residenti ed i passanti. Il ministro Piantedosi, dopo la conclusione ispettiva della Commissione d’accesso, anche sulla base della relazione del prefetto Russo, non ha proposto al Consiglio dei ministri lo scioglimento dell’Amministrazione comunale barese, ma – come è noto – ha ordinato l’adozione di provvedimenti per le partecipate Amiu e Bari-Multiservizi, oltre a sanzioni disciplinari nei confronti di
alcuni dipendenti pubblici che sono incorsi in errori o leggerezze amministrative. “Stiamo procedendo – ha dichiarato lapidariamente il prefetto Russo – e stiamo predisponendo altri provvedimenti” che, quando saranno adottati, “verranno comunicati”. “Fino ad allora – ha concluso il Prefetto – consentiteci di tenere la necessaria riservatezza”. Al momento, quindi, la città resta in attesa di conoscere quali saranno effettivamente le misure scelte dalla Prefettura per ottemperare alle disposizioni di massima del Viminale sul “caso Bari”. Per quanto riguarda, invece, la sicurezza in città, il Comitato provinciale per l’ordine pubblico ha stabilito che a partire da lunedì 24 febbraio, a Bari, verranno istituite delle zone a vigilanza rafforzata in piazza Moro, piazza Umberto, piazza Redentore e nel quartiere Libertà, fino alla zona della ex Manifattura tabacchi. Tale provvedimento, comunicato dalla Prefettura al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, durerà inizialmente per 30 giorni e prevede l’allontanamento da quelle aree di persone con particolari precedenti, o in atteggiamenti molesti in determinate fasce orarie. “Si tratta di un provvedimento impegnativo e importante – ha sottolineato il prefetto Russo – con il quale abbiamo accolto le richieste di sicurezza dei cittadini”. Per poi aggiungere: “L’obiettivo è estenderlo a scacchiera in altre zone della città che presentano particolari problemi legati alla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica”. In piazza Redentore il provvedimento riguarderà la fascia temporale dalle ore 19 alle ore 1,00. “E’ un provvedimento condiviso dalle istituzioni tutte, per tentare di rimuovere la percezione di insicurezza in determinate zone della città” – ha commentato il sindaco di Bari, Vito Leccese, che ha poi aggiunto: “Sono contento che sia stata individuata anche una zona decentrata rispetto alle piazze normalmente attenzionate”, ossia “la zona (ndr – di piazza Redentore) che negli ultimi mesi ha vissuto episodi di particolare allarme sociale”. Infatti, ha anche spiegato il Primo cittadino barese, “i pochi mercatari rimasti subiscono furti e danneggiamenti e proprio ieri sera mi hanno invitato a sospendere le attività. Ma non ce lo possiamo permettere, perché la risposta dello Stato deve essere forte”. E quella di ieri è sicuramente un primo intervento delle istituzioni statali in tal senso.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 20 Febbraio 2025