Cronaca

Pregiudiziale di Sel sugli schittulliani nel centrosinistra

L’incontro di lunedì scorso nella sede barese del Pd, per discutere delle prossime elezioni amministrative in provincia di Bari, doveva riguardare le forze tradizionali di centrosinistra invece c’erano numerosi rappresentanti di movimenti civici locali e financo quello della sigla di un nuovo gruppo politico, Sud al Centro, costola staccatasi alla fine dello scorso anno dal Movimento politico Schittulli, quindi di centrodestra. E questo è stato il pretesto del segretario provinciale di Sel, Michele Losappio, per chiedere l’annullamento della riunione e la riconvocazione senza ‘Sud al Centro’ per consentire ai tradizionali partiti del centrosinistra pugliese di discutere e valutare preventivamente sulla necessità ed utilità di un allargamento a destra della coalizione. Decisione ottenuta non senza difficoltà da parte del rappresentante di Sel che per raggiungere tale obiettivo – a detta di qualche bene informato – si è visto costretto addirittura a paventare un abbandono della coalizione e ad ipotizzare una corsa con candidati sindaci di bandiera in tutti i Comuni chiamati al voto in Puglia nella primavera prossima. Alla fine, infatti, l’ha spuntata Losappio che ha ottenuto la riconvocazione del tavolo del centrosinistra senza il rappresentante di “Sud al Centro” il cui esponente di punta, come è noto, è l’ex vice presidente del Consiglio provinciale di Bari dell’era Schittulli, Anita Maurodinoia, che alle ultime amministrative baresi è risultata la più suffragata in assoluto dei candidati eletti al Comune, con oltre 3000 preferenze. E Losappio, a conclusione della nota con cui ha reso noto il motivo dello stop di Sel al tavolo del centrosinistra di lunedì scorso, ha dichiarato: “Per noi il perimetro del centrosinistra non è allargabile al trasformismo, altrimenti diventa altra cosa che non ci interessa. Vedremo presto se il Pd in Puglia vuole rilanciare la coalizione progressista o trattare con gli esponenti del Ncd e delle varie schegge di Forza Italia”. Una conclusione, questa, a cui il segretario provinciale del partito di Nichi Vendola giunge dopo aver descritto polemicamente le “sorprese” riscontrate lunedì sera nella sede del Pd barese al primo incontro del centrosinistra della provincia di Bari in vista delle amministrative del prossimo anno. Infatti, in premessa alla nota sul perché dello stop di Sel al tavolo del centrosinistra barese di lunedì scorso, Losappio dichiara: “Ad esso hanno partecipato una pletora di rappresentanti di movimenti civici e centristi cresciuti in questi 12 anni nelle pratiche di sottogoverno del Comune di Bari, alcuni ‘immortali’ per la loro longevità politica”. Ed il riferimento probabilmente è a qualche ex democristiano barese riciclatosi nella seconda Repubblica. “Ma poiché al peggio non c’è mai fine, – prosegue il segretario provinciale di Sel – la riunione ha presentato anche la ‘sorpresa’ della presenza del rappresentante di Sud al Centro, movimento di centrodestra separatosi da Schittulli e da quella amministrazione, per disporsi al ‘servizio’ dell’Amministrazione comunale Decaro e di quella regionale Emiliano, ricevendo per questa disponibilità evidenti riconoscimenti, per ultimo la nomina del cugino del rappresentante dello stesso movimento a presidente dell’Adisu”. E qui, invece, il riferimento è più esplicito e riguarda la recente nomina del commercialista triggianese Alessandro Cataldo, cugino del marito di Maurodinoia, che tra l’altro è stata anche candidata nella lista del Pd della circoscrizione di Bari alle ultime regionali, risultando – come è noto – prima dei non eletti in quel partito. La nomina di Cataldo è stata già oggetto di polemiche e prese di posizione nella maggioranza di centrosinistra che governa la Regione, soprattutto da parte degli esponenti di “Noi a sinistra per la Puglia” che è la lista civica fondata dal senatore pugliese di Sel, Dario Stefano, in cui sono confluiti alle ultime regionali candidati e voti vendoliani. “Questa presenza (ndr – ossia il rappresentante di Sud al Centro), – ha chiarito ancora Losappio nella nota – una ‘new entry’ che apre la strada ad una trasformazione non solo del Pd ma di tutta la coalizione nel Partito della nazione, che dovrebbe trovare obiezioni anche per il suo profilo etico, è stata disconosciuta da Sel come estranea al centrosinistra”. Però, secondo qualche addetto ai lavori, è alquanto strano che Sel, che fa parte sia della maggioranza che Bari sostiene il sindaco Antonio Decaro che alla Regione il governatore Michele Emiliano, ora abbia puntato improvvisamente i piedi per tenere fuori gli ex schittulliani di centrodestra dal tavolo delle alleanze di centrosinistra per le prossime amministrative. Il sospetto – sempre per lo stesso addetto ai lavori della politica – è che Sel, dopo aver perso recentemente la guida dell’Adisu, l’Agenzia pugliese per il diritto allo studio, notoriamente “feudo” politico della sinistra nell’era Vendola, voglia ora approfittare ad alzare il tiro per ben altre contropartite politiche a livello regionale. Se così fosse, infatti, non è difficile immaginare che tra qualche mese tutto si ricomporrà e la quadratura del tavolo del centrosinistra potrà tranquillamente avvenire anche con la presenza degli ex schittulliani del centrodestra senza che possa parlarsi di Partito della nazione. D’altronde basti ricordare ciò che è avvenuto alle scorse regionali con il l’allagamento della coalizione ai centristi dell’Udc.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Dicembre 2015

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