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Premi sotto l’albero: i dirigenti cercano di non perdere il fondo da 4 milioni

 

Non sono solo i problemi del concorso per duecento posti da funzionario e le relative stabilizzazioni di quasi quattrocento precari a impensierire l’assessore al Personale della Regione Puglia, Leo Caroli, ma anche le questioni concernenti i dirigenti dell’Ente guidato da Vendola e dallo stesso Caroli. Questioni messe nero sui bianco dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Direr prima della pausa natalizia, anzi prima, ma senza risultati concreti, anche se manca qualche giorno ancora per giungere all’Epifania che tutte le feste…se le porta via. Eppure le maggiori sigle sindacali all’inizio di dicembre hanno indirizzato una missiva in cui i segretari aziendali ponevano all’attenzione della dirigente del Servizio Personale e capo Area Organizzazione dell’ente, Domenica Gattulli, i punti da porre senza perdere altro tempo al tavolo della concertazione regionale, a cominciare dall’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta da ben tre anni e rimasti tuttora lettera morta. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che concernono la riparametrazione delle strutture dirigenziali, vale a dire la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai 209 dirigenti pugliesi, che poi in realtà sarebbero di fatto 159 unità, se si sottraggono i cinquanta ‘ad interim’ e i nove esterni, nominati ‘intuitu personae’ direttamente dal capo della giunta. Questioni che, come abbiamo già anticipato su queste colonne nelle settimane passate, interessano la formazione degli stessi dirigenti per fargli occupare degnamente i posti di comando, certo, ma che partono dalla revisione dell’organigramma dirigenziale all’interno della Regione Puglia. Una revisione che dovrebbe servire anche a rivedere il funzionamento degli ingranaggi della burocrazia, da ben sei anni ancora appese al filo. Eppoi c’è l’altra, assai più pressante, problematica della ricognizione ed utilizzo dei residui del fondo – dirigenza, soldi destinati a rimpinguare le buste paga degli stessi dirigenti, non si sa neppure se impegnati, ma di certo mai liquidati dal lontano 2008. Si parla di fondi ammontanti a oltre 4 milioni di euro che, trascorsi inutilmente i termini concessi dalla legge, adesso rischiano di andarsene in fumo a causa della prescrizione, con tanto di responsabilità amministrative e contabili di cui però, almeno per il momento, i segretari di Direr, Cgil Cisl e Uil parlano velatamente. Meno velate, invece, le richieste inoltrate per iscritto all’assessore Caroli un mese fa attraverso una nota con cui si chiede “incontro urgente per confronto su problematiche inerente la separata area contrattuale dei dirigenti”. E a tal proposito i vari segretari aziendali Emanuele, Armenio, Merico e Mongelli lamentano “…il perdurare dell’ingiustificabile inerzia da parte delle strutture preposte nel dare attuazione ai provvedimenti giuntali nn. 2970 e 2971 del 28 dicembre 2010 (parametrazione delle strutture dirigenziali) attese, tra l’altro, le eventuali responsabilità che deriverebbero dalla perdita o riduzione delle risorse contrattuali già previste nel fondo della dirigenza”. Tutto questo senza scordare, si legge ancora nella nota spedita anche al Governatore Vendola, il “continuo stillicidio del numero dei dirigenti ed un preoccupante e proporzionale incremento di incarichi ad interim in assenza di un piano assunzionale che tenga conto delle graduatorie ancora valide del concorso concluso nel 2009”. Allora ricapitoliamo: da quasi tre anni ‘galleggiano un paio di deliberazioni adottate dalla giunta Vendola che interessa un fondo destinato ai dirigenti con 4 milioni e mezzo di euro, messi a bilancio, ma giammai distribuiti, con grave danno per quegli aventi diritto che nei prossimi giorni, però, torneranno quasi certamente alla carica per evitare la perdita definitiva dei loro diritti. Causa intervenuta prescrizione, come dicono con linguaggio nudo e crudo avvocati, politicanti e burocrati….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Gennaio 2015

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