Cronaca

Presentata in commissione Sanità la nuova Aress

 

Il commissario straordinario dell’Ares (Agenzia regionale della sanità) della Puglia, Giovanni Gorgoni, su incarico del governatore Michele Emiliano che detiene anche la delega alle Politiche della salute, ha presentato ieri alla III Commissione consiliare, quella alla Sanità per l’appunto, il disegno di legge di riforma di detta Agenzia, che dopo l’approvazione della riforma, oltre a nuove e diverse funzioni, assumerà anche un nuovo acronimo: Aress, ovvero Agenzia  regionale per la salute ed il sociale. Circostanza, questa, ha portato due consiglieri regionali del M5S, Mario Conca e Marco Galante, ad ironizzare sul fatto che la vera differenza tra la vecchia Agenzia e quella che il governo regionale si accinge ad istituire, alla fine, potrebbe essere solo la “S” in più nella sigla. Infatti, hanno commentato con una nota i due esponenti penta stellati: ““La teoria è sempre perfetta e riteniamo condivisibili gli obiettivi della nuova Agenzia Regionale per la Salute e il Sociale (Aress).  Non vorremmo però che nella realtà l’unica cosa a cambiare rispetto alla vecchia Ares sarà l’aggiunta di una S”, perché quello che preoccupa Conca e Galante “è il momento in cui si passerà dalla teoria alla pratica, con il rispetto  dell’equilibrio di bilancio  e degli obiettivi del programma nazionale”. E questa nuova Agenzia – temono i due esponenti pentastellati –  sia creata apposta per chiudere o accorpare ulteriori reparti ospedalieri. Infatti, hanno affermato a seguire i due consiglieri pugliesi del M5S: “Abbiamo paura  che i risultati non saranno diversi da quelli attuali, con  mancanza di personale e liste d’attesa infinite, e cittadini che per eseguire esami come ecografie o mammografie devono aspettare novembre 2019” . Tuttavia, ha sottolineato inoltre Galante: ““Apprezziamo il fatto che la nuova agenzia punti sulla promozione della salute e sulla prevenzione, che riteniamo debbano essere alla base di tutti i sistemi sanitari  e vogliamo far notare come questo progetto smascheri tanti progetti fino ad oggi rimasti solo sulla carta come i Pdta, i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali e i costi standard”.Però, ha poi aggiunto lo stesso esponente del M5S: “Purtroppo il problema è alla base: bilanci e obiettivi da raggiungere hanno portato all’industrializzazione della Sanità e finché continueremo a parlare di profitti, costi e ricavi la salute dei cittadini verrà sempre in secondo piano”. Ed a tale considerazione gli fa eco il collega di partito e di gruppo, Conca, che ha aggiunto: “ Parole come digitalizzazione, coordinamento e fare rete sono bellissime da sentire, ma la realtà dice che, relativamente al Registro Tumori, le ASL dovrebbero aggiornare annualmente i registri con il coordinamento dell’ Ares, invece ci sono forti ritardi a causa delle carenze di personale, alla mancata digitalizzazione delle schede di dimissioni ospedaliere e alla inesistente integrazione dei flussi informatici tra registro tumori e anagrafe comunale”. “Si tratta – ha spiegato ancora Conca – di uno strumento nato per fornire informazioni sulla frequenza delle patologie neoplastiche per individuare aree critiche e priorità sul territorio e supportare l’assessorato alla Salute nella pianificazione d’interventi mirati”.Quindi, tutto sommato, per i due consiglieri regionali dei “5 Stelle” pugliesi  le intenzioni di riforma della vecchia Ares, da parte del governo regionale a trazione Emiliano, sono ottime. “ma nella pratica in Provincia di Bari solo su 4 comuni su 41 si sta lavorando per aggiornare i dati e la situazione non è molto diversa nelle altre province pugliesi”.Per questo,Galante e Conca hanno poi concluso la loro nota di commento alla presentazione del ddl di riforma dell’Ares alla Commissione presieduta da Pino Romano (Pd) affermando: “Non vorremmo che anche per l’Aress succedesse la stesso: bellissime intenzioni, ma scarsi risultati”. Come dire che non basta cambiare il nome all’Agenzia per rendere più efficiente il servizio sanitario in Puglia, perché ciò che conta effettivamente sono i risultati. E questi, come si sa, non possono di certo cambiare, se non si cambia realmente musica nella gestione del settore sanitario regionale, a cominciare dalle regole e dai criteri con cui verranno individuati i nomi di coloro che saranno incaricati di coordinare e dirigere i vari dipartimenti che comporranno la struttura della nuova Aress. Infatti, se anche per l’istituenda Aress accadrà ciò che è già successo in precedenza per la vecchia Ares, ovvero che nella scelta di talune figure dirigenziali a prevalere su titoli di merito e requisiti professionali è stata quasi sempre verosimilmente l’appartenenza politica, e quindi la tessera di partito che hanno in tasca taluni odierne figure dirigenziali della vecchia Ares , allora anche i risultati della riforma presentata in III Commissione da Gorgoni non potranno che essere gli stessi di adesso, ossia scarsi.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 13 Aprile 2017

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