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Presentata la “quarta gamba” del centrodestra berlusconiano

E’ stata presentata ieri mattina  a Roma all’Hotel Minerva la quarta sigla politica che affiancherà sulla scheda elettorale delle prossime politiche il centrodestra berlusconiano tradizionale, composto da Forza Italia, Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il nome di questa quarta gamba del centrodestra alla consultazione della primavera prossima è “Noi con l’Italia” ed i suoi esponenti di punta sono gli ex ministri degli Affari Regionali dei governi Berlusconi, Enrico Costa ed il pugliese Raffaele Fitto, che è stato nominato presidente di questo nuovo soggetto del panorama politico nazionale, l’ex ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, che nella recente diaspora degli alfaniani di Ap ha preferito ritornare nelle fila del centrodestra, il già verdiniano Saverio Romano, l’ex leghista e già sindaco di Verona Flavio Tosi, leader del movimento politico “Fare”, ed Enrico Zanetti, odierno segretario di Scelta civica. Ad ideare e guidare l’operazione di aggregazione sotto un unico simbolo delle formazioni centriste che fanno capo ai citati leader della politica locale e/o nazionale è stato il fidatissimo difensore dell’ex cavaliere di Arcore, Niccolò Ghedini, con lo scopo di portare il centrodestra dal 36-38% (dato dai sondaggi), percentuale che potrebbe ottenere già con gli attuali partiti tre partiti (Fi, Lega e Fdi), al 38-40% ed oltre. E, quindi, raggiungere ed eventualmente superare la fatidica quota del 40%, necessaria per conseguire il premio di maggioranza in Parlamento che consentirebbe al centrodestra di ottenere anche il 55% dei seggi e, pertanto, il governo del Paese, senza la necessità di dover stringere alleanze trasversali. Al momento è rimasto fuori da “Noi con l’Italia” il leader di Idea, Gaetano Quagliariello, che, pur essendo stato tra i promotori di questa iniziativa unitaria dei centristi, si è sfilato all’ultimo momento, poiché – secondo alcune indiscrezioni – Berlusconi potrebbe avergli assicurato comunque un posto in lista, ad elezione sicura, in Forza Italia. A non aderire al progetto “ghediniano” anche Stefano Parisi, fondatore del movimento “Energie per l’Italia”, e gli ex democristiani Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa, che insieme ad altri due “ex-Dc”,  Clemente Mastella e Stefano Tassone, potrebbero tentare di mettere in piedi una quinta gamba, più marcatamente centrista, dello schieramento berlusconiano, alle prossime politiche. Pero, il problema anche per quest’ultimo progetto, come per quello presentato ieri all’Hotel Minerva, è quello di dover superare la soglia del 3% a livello nazionale, per accedere alla ripartizione dei seggi in Parlamento. Diversamente, i voti conseguiti dalle neo formazioni satelliti saranno distribuiti a vantaggio dei partiti maggiori della coalizione, vale a dire Fi, Lega e Fdi, che in tal modo riuscirebbero ad ottenere nella suddivisione del sistema proporzionale più seggi di quelli che otterrebbero nel caso in cui i centristi di “Noi con l’Italia”, ed eventualmente quelli di Cesa, Tassone, Rotondi e Mastella, riuscissero a superare il 3%. E, quindi, ad entrare in Parlamento con propri rappresentanti eletti con le rispettive sigle, in quota proporzionale. Di certo i leader centristi che si sono federati in “Noi con l’Italia” saranno candidati dal centrodestra berlusconiano anche in colleghi del maggioritario, dove ciascuno di essi è maggiormente radicato. E ciò al fine sia di assicura la conquista del collegio alla coalizione di cui fanno parte che per garantire loro una possibilità maggiore di elezione in Parlamento. “Questo soggetto – ha dichiarato Tosi alla cerimonia di presentazione di ‘Noi con l’Italia’ – non deve essere un simbolo di partito politico vuoto, deve essere un contenitore di persone”, perché – ha sottolineato l’ex Primo cittadino scaligero – “ Lo stesso nome fa capire che è una sorta di lista civica nazionale, diversa dai partiti tradizionali. È qualcosa che ridà fiducia agli elettori, che unisce i territori, che vede rappresentata tutta l’Italia”. Inoltre, ha dichiarato Tosi: “puntiamo ad una politica nuova, fatta da persone competenti che hanno a cuore un progetto comune e che antepongono l’interesse del Paese ai propri interessi personali”. Ed ancora: “Lo scopo di questa iniziativa è di unire il centrodestra. A differenza del centrosinistra, che si contraddistingue per continue divisioni e scissioni, il centrodestra deve avere l’intelligenza di unirsi. Deve garantire la logica dell’alternanza e perché questa ci possa essere, è importante che l’area liberal popolare sia compatta”. Infatti, ha spiegato poi Tosi: “Con una legge elettorale come il Rosatellum, che purtroppo è più proporzionale che maggioritaria, a maggior ragione è importante questa unità del centrodestra, l’unica condizione che consente di vincere e governare da soli”, chiarendo che non è necessario “fare una competizione al ribasso all’interno della coalizione”, perché  “il punto – ha sottolineato il leader di ‘Fare’ – è il valore aggiunto che si porta, puntando non al 3% nel 36% degli attuali sondaggi, ma arrivando tutti insieme oltre il 40%”. E questo risultato – per Tosi – “si ottiene non creando rivalità interne, ma allargando il consenso all’esterno, perché “tra astensionismo e voti ai Cinque Stelle, oggi due terzi degli elettori o votano contro il sistema o non vanno a votare”. Ed è proprio a questo tipo di elettori ormai disaffezionati al voto che, a detta sempre di Tosi, la neo formazione di “Noi con l’Italia” vuole e deve puntare per  “restituire fiducia e speranza” con “una proposta politica nuova e diversa” a chi, forse, non crede ormai più nella partitocrazia.  Ad affiancare il pugliese Fitto alla presidenza di “Noi con l’Italia” ci sarà, nel ruolo di vice, il siciliano Saverio Romano; mentre al lombardo Lupi è stato affidato il ruolo di coordinatore di questa quarta gamba della coalizione berlusconiana. Non è difficile da immaginare che in Puglia a gestire la lista, e quindi le candidature alla Camera ed al Senato di questa neo-formazione centrista del centrodestra, sarà verosimilmente e quasi esclusivamente Fitto, che dovrebbe essere candidato, alla Camera od al Senato, sia in un collegio maggioritario del Salento, sia da capolista nei collegi pugliesi del proporzionale. Tra i nomi sicuri che potrebbero affiancate Fitto in questa nuova avventura politica di “Noi con l’Italia” nella cordata berlusconiana di centrodestra, dovrebbero esserci – secondo indiscrezioni –  i parlamentari “fittiani”  uscenti baresi, Antonio Distaso e Luigi D’Ambrosio Lettieri, oltre ai senatori Luigi Perrone di Corato, Lucio Tarquinio di Foggia e Pietro Liuzzi di Noci. Invece, tra i debuttanti “fittiani” dovrebbe comparire quasi sicuramente il consigliere regionale della Bat, Franceco Ventola, da candidato alla Camera per il centrodestra nel collegio uninominale di Canosa. Altri fittiani forse di “fede” ma non più di “casacca”, quali ad esempio gli ex fedelissimi Rocco Palese, Nuccio Altieri e Roberto Marti, saranno – come è noto – quasi certamente candidati, sempre nel centrodestra in Puglia, il primo con Forza Italia e gli altri due con la Lega di Salvini. Per tutti gli altri possibili candidati dell’esercito fittiano pugliese occorrerà attendere qualche mese ancora per conoscere la composizione delle liste. Al momento, però, non si escludono sorprese, che potrebbero, nelle prossime settimane, essere comunque dietro l’angolo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Dicembre 2017

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