Cronaca

Preserviamo mare e spiagge: “Incentivi per stoppare l’inquinamento da plastica”

Si alza ogni giorno di più l’asticella dell’attenzione sull’inquinamento ambientale. E in Puglia  è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo ‘La Puglia Domani’ a parlarne con cognizione di causa. “Più di un quarto dei rifiuti di plastica che inquinano il mare e le spiagge sono collegati all’attività di pesca, e buona parte di essi proviene dalle cassette in polistirolo utilizzate nella filiera ittica per contenere il pesce, dalle barche fino alle pescherie. Il polistirolo è altamente inquinante, è leggero e volatile, per cui basta un colpo di vento per farlo finire in mare. Una sola cassetta, quando si sfalda, può produrre oltre un milione di microplastiche che entrano poi nella catena alimentare”. Pagliaro sa che esistono diverse alternative al polistirolo: cassette realizzate con materie plastiche di seconda vita (già riciclate) e riciclabili, con conseguente riduzione dei volumi e dei costi di smaltimento. Le cassette in polistirolo, invece, una volta contaminate con il pesce non dovrebbero essere riutilizzate ma smaltite opportunamente (anche se vengono spesso sciacquate e riutilizzate finché non si rompono). Partendo da quest’analisi, frutto di studio e confronto con gli operatori del settore, Pagliaro ha presentato una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi per incentivare la sostituzione del cassettame in polistirolo utilizzato nel settore ittico con quello in materiali riciclati e riutilizzabili. Gli incentivi potrebbero essere messi a disposizione delle imprese di pesca e commercializzazione ittica della regione attraverso un bando pubblico, con fondi specifici per contribuire ai costi di sostituzione degli imballi in polistirolo con quelli riciclati e riciclabili. Promuovere la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche è al primo punto fra le priorità del Programma Operativo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) 2021-2027 in corso di predisposizione, che metterà a disposizione dei Paesi europei un fondo complessivo di 419,94 miliardi di Euro per promuovere un impiego sostenibile delle risorse marittime, la sicurezza alimentare, lo sviluppo e la competitività della pesca in Europa, e per contrastare il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente. Insomma, eliminare una delle maggiori cause d’inquinamento del nostro mare e di pericolo per la nostra salute, attraverso la catena alimentare, dovrà in aula regionale in cima alle priorità d’intervento nel settore della pesca. Ecco perché la mozione del consigliere Paolo Pagliaro merita di essere discussa e approvata in Consiglio a via Giovanni Gentile, ma soprattutto applicata, magari nel più breve lasso di tempo possibile. Basta infatti uscire dai confini regionali per sapere che ogni minuto -secondo alcuni studi accredirtati – l’equivalente di un camion pieno di plastica finisce negli oceani, provocando la morte di tartarughe, uccelli, pesci, balene e delfini, fino ad arrivare nei nostri piatti. E con tutta la plastica che c’è nei mari potremmo fare 400 volte il giro della Terra. 8 milioni di tonnellate, soprattutto microplastiche e plastica monouso non riciclata, finiscono ogni anno in mare, diventando cibo per pesci. La plastica sta letteralmente invadendo il mare, in assenza di leggi ambiziose e di comportamenti responsabili di imprese ed enti pubblici preposti alla tutela dell’ambiente e della salute.

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Novembre 2022

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