Cronaca

Presto altre assunzioni all’Arif, ma con quali criteri?

Non demordono i consiglieri regionali del Movimento 5Stelle che nei giorni scorsi hanno depositato un’interrogazione indirizzata all’assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia per avere chiarimenti sui criteri che utilizzerà l’Agenzia pugliese Irrigui e Forestali (Arif) per la selezione del personale impiegato nella prevenzione degli incendi. “Nel corso dell’audizione dello scorso 26 marzo nelle Commissioni congiunte II e IV – spiegano i pentastellati – il Direttore Generale dell’Arif Domenico Ragno, ha ribadito la necessità di creare le condizioni per far raggiungere le 156 giornate lavorative al personale a tempo determinato e ha parlato dell’esigenza di allungare il periodo lavorativo della stagione antincendio anticipando dal 15 al 1° giugno l’inizio del servizio e protraendone la fine a data da stabilire a seconda delle indicazioni della Protezione Civile. Per questo nell’interrogazione chiediamo quali saranno i criteri utilizzati dall’ARIF per la selezione del personale impegnato nella tutela ambientale e nella prevenzione degli incendi e da assumere con contratto di somministrazione, quale sarà la tempistica e se vi sia un cronoprogramma delle assunzioni per garantire la tutela del territorio ”. Per far fronte all’ingente mole di attività da espletare, ogni anno l’Agenzia è costretta a ricorrere ad un piano di assunzioni di lavoratori in somministrazione. Nell’anno 2017, sono stati assunti 290 lavoratori somministrati, di cui 220 per le attività forestali e 70 per le attività irrigue. Ecco perché è stato chiesto all’assessore – conclude Antonio Trevisi primo firmatario dell’interrogazione – anche di sapere se Arif abbia già avviato una procedura di censimento dei lavoratori somministrati impiegati negli anni passati , in cui siano specificati gli ambiti di competenza, la formazione impartita a ciascuno e l’anzianità di servizio, assumendo come criterio di calcolo la quantità di giornate effettivamente lavorate e le condizioni economiche del nucleo familiare ”. In effetti poco più d’un paio di mesi fa i penta stellati avevano già rivolto altre domande all’agenzia di via Corigliano, a Bari, e cioè di conoscere le modalità con cui l’Agenzia stessa ha selezionato il personale coinvolto nel Progetto Maggiore? Allora, ricapitolando: c’è stato un avviso pubblico con relativa valutazione comparativa?”, visto che l’assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia ai consiglieri Laricchia, Barone, Di Bari e Bozzetti non ha fornito risposte chiare, giusto per evitare si parlasse ancora di ‘parentopoli’. Ma andiamo subito ai fatti che hanno convinto i consiglieri regionali a presentare una interrogazione ‘urgente’. Il Progetto Maggiore è stato adottato dalla Regione in osservanza delle previsione del d.lgs n.30/2009 e definisce le linee operative per garantire il monitoraggio quantitativo e chimico-qualitativo dei corpi idrici (fiumi e laghi) sotterranei, da realizzare sulle relative reti di monitoraggio. Con una delibera di  Giunta il progetto di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei è stato affidato all’ ARIF per la parte riguardante la realizzazione delle attività di campo e l’elaborazione/gestione del Sistema Informativo. “La richiesta nasce per vederci chiaro sul  personale impiegato in questa attività  – hanno precisato ancora i quattro pentastellati – anche in seguito a numerose segnalazioni di legami di parentela e di amicizia di molti dei lavoratori impiegati,  sia con i dirigenti, che con i responsabili del progetto, che con alcune P.O. e segretarie particolari illustri”. Il Progetto è stato affidato oltre che all’Arif, all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente – ARPA Puglia per  quello che riguarda l’analisi e valutazione dei dati qualitativi, e all’Autorità di Bacino della Puglia per la valutazione ed elaborazione dei dati quantitativi. Nel vago anche la questione della coesistenza di contratti di natura sia pubblica che privata, della stabilizzazione e della presenza di persone che non ne avrebbero diritto tra gli stabilizzandi, oltre alle consulenze anomale.  Però, nonostante le rassicurazioni e l’impegno  a rispondere in tempi brevi preso dall’assessore Di Gioia, non sarebbe stata fornita ancora alcuna risposta. E alla Regione Puglia, tra silenzi, omissioni e procedure strane, sull’Arif potrebbe scoppiare un incendio complicato da spengere…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 7 Aprile 2018

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