Cultura e Spettacoli

Pretesi mostri dei mari di Puglia

Non si può vivere senza leggende. La voglia dell’incredibile accende fantasie, alimenta credenze antiche, risveglia miti. Eccita anche paure ancestrali. Non è raro, per esempio, che chi vada in barca giuri d’aver incontrato creature mostruose. Ciò avviene anche nei nostri mari. Sono tanti i pescatori e i praticanti della navigazione di diporto che giurano d’aver scorto nello Jonio salentino e nel basso Adriatico pesci da brivido. Si sa come funziona la memoria : quando è agitata dal terrore, tende a ingigantire, a enfatizzare. Allora uno squalo di una specie innocua o una megattera (specie affatto inusuali nei nostri mari), specie quando avvistati al crepuscolo, contro sole o in altre sfavorevoli condizioni di luce, si traducono in creature dell’incubo. E si torna a parlare di pesci antidiluviani inspiegabilmente approdati all’era globale, di ‘mutanti’ prodotti dai rifiuti tossici scaricati nei nostri mari. E se la fantasia si mette a galoppare arriviamo ai pesci-droni sguinzagliati dai soliti sottomarini-spia oppure a  forme di vita di origine extraterrestre. Nei nostri mari nuota qualche Nessie, come affettuosamente in Scozia chiamano il sauro che abiterebbe il lago di Loch Ness? Forse no, forse sì. Da noi, fra tanti ‘avvistamenti mostruosi’, si ripete più d’ogni altro quello del mega-serpente di mare. Testimoni parlano di ‘cose’ lunghe fino a dieci metri… L’Ophirus Serpens o ‘serpente marino’ è presente nel Mediterraneo. E’ una sorta di enorme anguilla che nei casi estremi sfiora i due metri e mezzo. Un pesce assolutamente innocuo e il cui morso (affatto velenoso) è letale solo per i piccoli pesci di cui si nutre ; nulla a che vedere con le effettivamente pericolose – e più piccole – Hydrophiinae che popolano le aree tropicali degli Oceani. E qualcosa di più grosso, allora?… Ebbene, nel Mediterraneo è stanziale il Regalecus Glesne. A causa della forma particolare delle pinne pelviche, il Regalecus è detto anche pesce-remo. Sua peculiarità principale è la lunghezza. Sebbene normalmente non superi i tre metri, può raggiungere anche gli undici metri  e di conseguenza pesare quintali. Le dimensioni, che lo rendono  immune da quasi tutti i predatori, sono probabilmente all’origine delle leggende che si raccontano sui mostri marini. Nel febbraio 2010, nel Golfo del Messico, a circa 1500 metri di profondità, è stato avvistato da un batiscafo un esemplare la cui lunghezza è stata approssimativamente stimata in oltre 17 metri… Il Regalecus appartiene alle specie abissali. Abitualmente vive tra i 300 e i 1000 metri di profondità, ma non è infrequente individuarlo in superficie e vicino alle coste. In conclusione, ci pare molto probabile che i mega-serpenti marini avvistati lungo le nostre coste altro non siano che inoffensivi pesci-remo, seppure di dimensioni insolite. Nessun mostro, dunque, nessun drago d’acqua, nessuna creatura da bestiario medievale, niente a che vedere con gli incubi descritti da Omero e altri cronisti del mito.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 18 Giugno 2013

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