Prevenire i tumori in Puglia è ancora un diritto?
Ecco un’altra maledettissima storia di salute negata, promesse non mantenute e servizi a tutela della salute pubblica che saltano all’aria per sciatteria o fondi che non bastano mai, se si tratta di cittadini piu’ deboli o anziani. Ma andiamo immediatamente ai fatti: attivati nel 2007 su tutto il territorio regionale, gli “screening oncologici” sono programmi di prevenzione garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale dei tumori alla mammella (per donne dai 50 ai 69 anni), al colon retto (per uomini e donne tra i 50 e i 70 anni) ed al collo dell’utero (per donne tra i 25 e i 64 anni) e inseriti fra i LEA, ossia i livelli essenziali di assistenza. Un servizio che per sette anni ha funzionato egregiamente, continuando a salvare un numero infinite di vite umane in Puglia, grazie ai rigorosi controlli periodici nei nosocomi regionali. Uno dei pochi servizi pubblici rimasti a disposizione del cittadino-utente, visto che il sistema di screening offre “gratuitamente” prestazioni di assistenza sanitaria a persone ‘asintomatiche’, cioè senza sintomi, ma semplicemente rientranti nelle fasce d’età più a rischio di tumore. Migliaia di persone, contattate attraverso lettere di invito alla prevenzione, che però oggi rischiano di non ricevere piu’ nulla dai servizi sanitari, facendo saltare tutto. E figurarsi se una degli ultimi servizi positivi e funzionanti, nella Puglia della sanità in mano alla coppia Vendola/Gentile, non poteva non entrare in crisi. Un servizio che rischia di saltare, come osserva subito Domenico Ficco segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, a causa <<…di un inconcludente dialogo politico-istituzionale che non assicura la continuità del servizio e di conseguenza nemmeno la continuità occupazionale dei dipendenti del Centro Regionale Screening che dal mese prossimo, precisamente dal 19 giungo 2014, rischiano di perdere il lavoro>>. Eppure è da diversi mesi che la Fp/Cgil ha chiesto incontri sia all’Assessore alla salute Elena Gentile, senza ricevere alcuna risposta. Una vergogna incommensurabile, indegna di un paese civile che si dice vicino ai cittadini, specie quelli che difendono la propria salute, visto che anche solo contattare gli uffici competenti dell’assessorato al ramo non è mai servito a nulla. Altro che programma Edotto….Ma andiamo avanti. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 16 Maggio 2014