Cronaca

Prima circoscrizione: proroga, problemi e mancanza di soluzioni

Il discredito gestionale e politico dell’Amministrazione barese ha raggiunto un livello inimmaginabile, come non si era mai verificato prima nella città di Bari. A pensarla in tal modo non sono soltanto i comuni cittadini, ma anche molti di coloro che per ragioni di lavoro sono direttamente impegnati negli apparati burocratici ed amministrativi della città. Infatti, esempio dell’elevato “discredito” accumulato negli ultimi tempi dalla politica a Bari è dato pure dal modo in cui parte della classe politica barese intende i ruoli e ne svolge le funzioni, sia a livello che periferico. Ed a screditare i politici cittadini non sono soltanto le scelte da loro effettuate nell’amministrare la città o, a volte, nell’uso a fini esclusivamente personali del mandato affidatogli dagli elettori, come nel caso delle intitolazioni di aree pubbliche cittadine a parenti ed amici anche in assenza dei necessari presupposti per beneficiarne, ma soprattutto la voglia, spesso esagerata, di apparire, per rendersi comunque artifici agli occhi dei comuni cittadini di un protagonismo di facciata, che invece è carente nei fatti, o assente del tutto. E ciò è quanto accade – a detta di molti cittadini di Palese e Santo Spirito – anche nella Prima circoscrizione amministrativa di Bari, dove dallo scorso novembre la gestione dell’organo di decentramento amministrativo comunale è retta da un commissario del sindaco Michele Emiliano, dopo le dimissioni del presidente, Saverio Di Liso (Idv), eletto nel 2009. Infatti, la presenza del commissario, che inizialmente sarebbe dovuta durare solo tre mesi, ma successivamente prorogata dal consiglio comunale fino alle prossime amministrative del 2014, onde evitare gli esosi costi dell’elezione di un presidente e di un consiglio che sarebbero rimasti in carica per soli 15 mesi, è divenuta evidentemente una sorta di oscuramento personale e politico per tutti coloro che sul territorio di Palese e Santo Spirito si sentono, forse, di essere protagonisti di spicco nella scena amministrativa locale. “Un protagonismo esagerato – sostengono alcuni cittadini della Prima circoscrizione – che probabilmente li fa perdere consapevolezza del ruolo, oltre che dello schieramento in cui sono collocati, e degli effettivi compiti a loro affidati dalla politica”. Infatti, è accaduto recentemente di leggere sul maggior quotidiano barese un lungo ed articolato intervento, titolato: “Il Portico di Papapiccolo metafora del bene e del  male” cofirmato dal commissario circoscrizionale, Luca Scandale, dai rispettivi responsabili politici locali di Pd e Pdl, Antonio Milella e Michele Picaro, con cui i tre citati autori tentano sostanzialmente, da un lato, di spiegare ai lettori che non vi è responsabilità alcuna dell’istituto circoscrizionale, se certi servizi pubblici di competenza comunale (quello di igiene e pulizia, in particolare, ma anche altri) a Palese e Santo Spirito non funzionano bene e non si riesce, quindi, migliorare la vivibilità nelle ex-frazioni, mentre dall’altro lato elogiano, nello stesso intervento, l’operato dell’Amministrazione comunale nel suo insieme. Intervento, questo, che sul territorio ha suscitato critiche e commenti da parte di molti cittadini, a cominciare dall’ex-presidente Di Liso che, a sua volta, è poi intervenuto sullo stesso quotidiano con una nota ironica, che evidenza la contraddittorietà dei contenuti e, soprattutto, nelle funzioni di coloro che hanno sottoscritto quell’intervento. “Però, a Palese e Santo Spirito – rilevano sarcasticamente alcuni cittadini – si sa che la politica ha memoria corta ed alcuni dei suoi protagonisti locali, da tempo ormai, hanno perso il senso della realtà, ma anche quello del ridicolo!” Una considerazione, questa, sicuramente non entusiastica per una comunità circoscrizionale che versa in condizioni di sofferenza e disagio, non solo, a questo punto, per il trattamento riservatogli dall’Amministrazione barese, ma ancor più per il livello di sciatteria, superficialità e presunzione di coloro che pretendono di rappresentare tali situazioni.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Maggio 2013

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