Primo Piano

Prima consegna di farmaci al Di Venere

E’ avvenuta ieri la prima consegna di farmaci anticorpi monoclonali all’interno della farmacia dell’ospedale Di Venere di Bari, individuata dalla Regione Puglia come centro di stoccaggio e smistamento per tutto il territorio pugliese. La prima consegna e’ stata fatta all’ospedale Perrino di Brindisi. I centri abilitati ad impiegare i monoclonali nella provincia di Bari sono gli ospedali Covid: San Paolo e Di Venere di Bari, Altamura e Putignano. Gli anticorpi monoclonali anti-Covid arrivano direttamente dalla Struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza coronavirus. L’individuazione dei pazienti da trattare spetta ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, e alle unita’ speciali di continuita’ assistenziale, mentre la prescrizione e la somministrazione avverra’ presso i Centri Ospedalieri autorizzati dalla Regione. Il protocollo e’ gia’ operativo dal 22 marzo e consentira’ di aggiungere una nuova e ulteriore arma ai medici pugliesi per la lotta al Coronavirus.

 

Anelli (Ordine medici Bari): “Strumento fondamentale per i più fragili’

 

 

“Sono uno strumento fondamentale per ridurre le complicanze del Covid, soprattutto nei soggetti più fragili”. Lo afferma Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, a proposito dei farmaci anticorpi monoclonali che, già autorizzati dall’Aifa, da domani saranno a disposizione dei medici di medicina generale della Puglia, a seguito di una determina della Regione, per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Si tratta di farmaci a base di anticorpi specializzati nel riconoscimento degli antigeni del Sar-Cov 2, che vengono prodotti a partire da cellule immunitarie prelevate dal plasma di pazienti convalescenti.”Saranno usati sui pazienti obesi, soggetti sottoposti a dialisi, diabetici con complicanze, pazienti con una immunodeficienza e tutti gli ultra 65 che hanno almeno un fattore di rischio”, aggiunge Anelli.
L’anticorpo monoclonale che sarà utilizzato, attraverso infusione endovenosa, è il Bamlanivimab.
La selezione dei pazienti da sottoporre a terapia con anticorpi monoclonali sarà a cura del medico di medicina generale: dovranno essere pazienti con le fragilità. Inoltre, possono essere sottoposti a terapia solo pazienti affetti da Covid con lievi o moderati sintomi di recente insorgenza. Il medico di medicina generale dovrà segnalare i pazienti selezionati ai centri di riferimento che lo prenderanno in carico per la somministrazione del farmaco.”E’ la prima grande opportunità terapeutica – continua – che il medico di medicina generale può utilizzare contro il Covid-19, capace di cambiare la storia clinica della malattia riducendo i rischi di ricovero e di complicanze in un momento particolare quale quello attuale in cui la carenza dei vaccini non permette di contenere la diffusione della malattia. L’uso degli anticorpi monoclonali – sottolinea Anelli – rischia però di essere compromesso dalla grave carenza dei tamponi per la diagnosi precoce di Covid-19. Una carenza più volte segnalata dalle associazioni di categoria”.
“Oggi ci sono pazienti che aspettano di fare un tampone per settimane.
Auspichiamo che le autorità sanitarie intervengano individuando ‘ad horas’ soluzioni per risolvere il problema della diagnosi precoce e quindi per l’avvio dei trattamenti con anticorpi monoclonali”, conclude.

 

 


Pubblicato il 26 Marzo 2021

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio