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Primarie del centrodestra: la partita si fa sempre più interessante

Manca una settimana esatta alle primarie baresi del centrodestra per la scelta del nome da candidare a sindaco del capoluogo pugliese alle amministrative di fine maggio. Per chiunque uscirà vincitore, l’avversario da battere è il sindaco uscente, Antonio Decaro del Pd, che alle elezioni del 2014 sfiorò per un soffio la vittoria al primo turno e poi, al ballottaggio, raggiunse circa il 60% contro l’allora candidato sindaco del centrodestra Domenico Di Paola. Questa volta, però, la partita si presenta assai difficile per Decaro che, in cuor suo, forse spera addirittura di vincere al primo turno, ma a ben vedere anche lo scenario politico barese, come d’altronde quello nazionale, è profondamente diverso da quello di cinque anni fa e, quindi, anche per lui non ci può essere nulla di scontato nelle urne di fine maggio, quando i baresi saranno chiamati a rinnovare l’assemblea cittadina e ad eleggere il prossimo Primo cittadino. Ma vediamo un po’ più nei dettagli la corsa nel centrodestra barese per accaparrarsi la guida della coalizione nelle prossime elezioni e per poter poi tentare di conquistare anche il “governo” di Palazzo di Città. Da premettere che a Bari è la prima volta che, da quando è in vigore l’elezione diretta del sindaco, il centrodestra si cimenta con il voto ai gazebo per decidere il nome del candidato a Primo cittadino. Infatti, come è noto, in passato il nome era sempre stato deciso a tavolino nelle stanze di trattativa tra le diverse anime del centrodestra locale. Ora, però, visto che è dai tempi del leader più autorevole della destra locale, Pinuccio Tatarella, che il centrodestra barese non è più riuscito a vincere le amministrative, dopo un lungo ed estenuante braccio di ferro tra i rappresentanti delle tradizionali e principali sigle della coalizione (vale a dire Lega, Fratelli d’Italia e Dit, da una parte, che chiedevano le primarie e Forza Italia, dall’altra, che invece puntava ancora per una scelta di vertice), alla fine è stato deciso a maggioranza di sperimentare la formula delle primarie, per far selezionare direttamente dagli elettori baresi il nome da candidare a sindaco, ed anche il partito di Silvio Berlusconi si è poi adeguato, aderendo alle primarie al fine di non rompere l’unità politica del centrodestra locale. E questa prima esperienza di “battaglia” pre-elettorale interna alla coalizione si concluderà alle ore 21 domenica 24 febbraio, quando i cittadini baresi interessati a scegliere il candidato sindaco di centrodestra si potranno recare al voto ai seggi che saranno allestiti all’interno del padiglione di “Spazio 7” alla Fiera del Levante. I nomi ed i rispettivi volti dei tre aspiranti alla candidatura a sindaco sono, forse, già ben noti, perché sono tutti e tre consiglieri comunali in carica. Per dovere di cronaca li ricordiamo: Filippo Melchiorre, esponente dal 1995 della destra cittadina con una parentesi (tra il 1999 ed il 2004) anche di assessore ai servizi sociali della seconda amministrazione a guida Di Cagno Abbrescia; Fabio Romito, siede nel consiglio comunale barese dal 2014, quando è stato eletto nelle fila di Forza Italia e l’anno dopo, rimanendo sempre all’opposizione, è passato al Gruppo Misto al seguito dell’area fittiana barese, ma, da circa un anno, però, è stato il primo a rappresentare il partito di Matteo Salvini nell’aula “Dalfino”. Romito, tra la fine del 2013 e per tutto il 2014, è stato assessore alle Politiche giovanili nella giunta della ex-Provincia di Bari guidata da Francesco Schittulli. Con un’esperienza politica ed amministrativa alle spalle più lunga è il terzo candidato alle primarie del centrodestra, ossia Pasquale Di Rella, che è ha debuttato per la prima volta sulla scena politica nel 1990, quando da candidato del Movimento giovanile della Democrazia cristiana ottenne più di 2000 voti di preferenza nelle elezioni circoscrizionali dei quartieri Libertà-Fesca-San Girolamo e dove, successivamente, diventò anche presidente della rispettiva Circoscrizione di decentramento amministrativo fino al 1995. Di Rella dal 1999 al 2004 è stato consigliere comunale di area centrista nella maggioranza che sosteneva l’allora Primo cittadino di centrodestra, Simeone Di Cagno Abbrescia, mentre dal 2006 al 2009 è stato assessore esterno al Personale della giunta Emiliano. Dal 2009 e fino a gennaio del 2018 Di Rella ha ricoperto l’incarico di Presidente del Consiglio comunale barese in quota Pd, nelle cui fila era stato tra i maggiori suffragati sia alle amministrative del 2009 che a quelle del 2014. Partito, quest’ultimo, abbandonato da Di Rella con le dimissioni da presidente dell’Assemblea nel gennaio del 2018 e da allora nel Gruppo Misto ed all’opposizione dell’amministrazione Decaro. Ma vediamo quali sono gli schieramenti in campo a sostegno di questi tre aspiranti candidati sindaco alle primarie del centrodestra del prossimo 24 febbraio. Melchiore è sostenuto in primis dal suo partito, Fdi, e dalla formazione regionale che fa capo all’eurodeputato leccese Raffaele Fitto. Romito è aspirante candidato sindaco appoggiato essenzialmente dalla Lega di Salvini. Mentre Di Rella è l’unico dei tre ad essere espressione di tre sue liste civiche, ma che ha però l’appoggio di Forza Italia, oltre che di qualche altra lista civica,  come quella denominata “Riprendiamoci il futuro” che fa capo all’ex consigliere del Gil (Gruppo indipendente e Libertà) Luigi Cipriani. La corsa per i tre aspiranti candidati a sindaco per la coalizione di centrodestra a Bari sta per entrare ormai nel vivo e, la prossima settimana, prima della dirittura d’arrivo sono attesi nel capoluogo le presenze per la Lega di Salvini, martedì, a sostegno di Romito; per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, mercoledì, per Melchiorre e, forse giovedì, Maria Stella Gelmini a sostegno del civico Di Rella. Polemiche contingenti a parte, dai comitati elettorali di tutti e tre i candidati assicurano che, comunque andrà per ciascuno di essi alle primarie, sarà un successo per il centrodestra barese che, per la prima volta, si affida agli elettori per la scelta del prossimo candidato sindaco. Infatti, ciò che questa volta per essi (hanno assicurato!) importi davvero è che a vincere sia la coalizione il prossimo 26 maggio. Ossia alle effettive elezioni amministrative. Infatti, hanno pure assicurato che dopo il 24 febbraio il loro unico motto sarà: “Tutti per uno ed uno per tutti!”. Sarà davvero così? Se accadrà, allora è molto probabile che questa volta anche la maggioranza dei baresi volti pagina a Palazzo di Città e la partita si possa anche vincere prima di quanto non si spera.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Febbraio 2019

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