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Primarie del centrosinistra, le premesse per la legittimazione di Emiliano non sono le migliori

Mancano ancora due giorni alla celebrazione delle primarie del centrosinistra per la scelta del nome a candidare a governatore, ma c’è già chi ne mette in dubbio la regolarità. Infatti, a denunciare una prima presunta scorrettezza nella competizione è proprio uno degli aspiranti candidati alla guida della coalizione, il consigliere regionale dem Fabiano Amati, che ironicamente si è chiesto: “Di questo
passo finiranno per farci sapere i risultati già sabato sera?” A causare detto interrogativo è stato un episodio denunciato dallo stesso Amati che in proposito ha riferito: “Il Pd di Bisceglie sta invitando al voto con l’invio di un fac-simile su cui è segnata la preferenza per Emiliano”. Fatto, questo, che però è stato subito smentito dal segretario provinciale del Pd della Bat, Pasquale Di Fazio, che in un’apposita nota ha etichettato come una “fake news” l’episodio denunciato da Amati, allegando anche una foto del manifesto con cui il partito nella provincia Bat invita gli elettori locali a recarsi la prossima domenica al voto ai gazebo, informando dei quattro nomi in corsa per la candidatura a governatore. Vale a dire, Michele Emiliano, Fabiano Amati, Elena Gentile e Leonardo Palmisano. Ma vediamo, invece, come ha commentato Amati ciò che ha denunciato. “Ciò che accade se non fosse grave sarebbe comico”, sottolineando che “così facendo si rischia il mancato riconoscimento del risultato”. E “la cosa spiacevole – ha esclamato Amati – è che non si sa nemmeno a chi appellarsi”, rilevando che “non c’é il Pd regionale, considerato che tutta la nomenclatura é apertamente schierata con Emiliano” e sostenendo che “non é infine possibile appellarsi ai parlamentari, perché la maggior parte sono stati indicati nelle liste bloccate da Emiliano”. E, per inciso, il consigliere regionale dem candidato alle primarie in fine retoricamente si chiede: “come fa Emiliano a parlar male di Renzi che da segretario accettò tutte le sue indicazioni, sacrificando le persone a lui più vicine?” Considerazione, quelle effettuate da Amati, che lo inducono ad esigere “correttezza e serietà” per le primarie della prossima domenica, “perché di questo passo – conclude in modo sarcastico l’aspirante candidato governatore, la cui sfida, a questo punto, è essenzialmente nei confronti del Presidente regionale uscente – la giornata del 12 gennaio si rivelerà del tutto inutile”. Sulla vicenda, pubblicando una immagine del manifesto, è intervenuto anche il leader nazionale di Azione, l’ex ministro Carlo Calenda, che per le primarie sostiene la candidatura di Amati e ha invitato quest’ultimo a valutare “attentamente se esistono le garanzie per lo svolgimento di una competizione corretta”. L’immagine del manifesto resa nota da Calenda, ma che sta anche circolando sui social, è quella di una stampa a cura del circolo del Pd di Bisceglie che invita a votare per Emiliano alle primarie. Infatti, sul manifesto in questione sono indicati i quattro candidati in corsa, però c’è una ‘X’ sin corrispondenza del nome del governatore uscente, Michele Emiliano. Però, il segretario della federazione del Pd della provincia Barletta-Andria-Trani, Di Fazio, parla per l’appunto di una “fake news” che nasce dalla manipolazione di un manifesto e di un post curato dal Pd biscegliese, in cui si formula invece soltanto un invito alla partecipazione alle primarie, riportando semplicemente i nomi dei quattro aspiranti candidati a governatore per il centrosinistra. Un identico manifesto, però, è stato pubblicato su Facebook da Domenico De Santis, dirigente del Pd e consigliere politico di Emiliano in Regione, in cui non compare  la ‘X’ sul nome del governatore e che consente, quindi allo stesso De Santis di commentare (sempre su Facebbok): “Il materiale elettorale prodotto e utilizzato dal Pd biscegliese è del tutto imparziale”. Insomma, il rischio per Emiliano (che verosimilmente sarà quasi sicuramente il vincitore della competizione di domenica prossima) è che, già prima dello svolgimento della consultazione, questa appaia compromessa. Per cui, a questo punto, oltre al numero dei partecipanti al voto nei gazebo, sarà anche interessante il divario che risulterà nelle preferenze tra i quattro sfidanti. E, più in particolare, tra Emiliano e gli altri tre rivali, perché anche da tali dati potrebbe dipendere l’effettiva attendibilità e correttezza della consultazione. Diversamente le polemiche sulla reale validità dell’evento potrebbero continuare soprattutto dopo la chiusura dei 270 seggi in allestimento su tutto il territorio pugliese. In tal caso, per Emiliano le primarie potrebbero trasformarsi, anziché in una maggiore legittimazione della sua ricandidatura a governatore (come è stato verosimilmente nelle sue intenzioni nel chiedere da tempo le primarie), in un vero e proprio autogol mediatico, che potrebbe fornire ai suoi detrattori lo spunto per giustificare una candidatura alternativa del centrosinistra alle prossime regionali. E, quindi, in un vero e proprio boomerang per il governatore uscente che, per scongiurarlo, dovrebbe forse augurarsi di vincere le primarie di domenica prossima, ma solo di misura sui suoi tre contendenti. Ma, stante a ciò che già si starebbe verificando, le premesse non sembrano di certo delle migliori. Staremo a vedere.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Gennaio 2020

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