Cronaca

Primi tre assessori per la Città metropolitana e Sel continua la sua battaglia contro Decaro

Il Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che è anche sindaco metropolitano, ha assegnato le prime tre deleghe assessorili. A renderle note è stato lo stesso Decaro che, come prevede lo statuto dell’ Ente approvato a dicembre scorso, ha formalmente comunicato ai sindaci della Conferenza metropolitana ed ai consiglieri metropolitani l’assegnazione delle prime tre deleghe operative ad altrettanti esponenti del consiglio metropolitano. La delega al Bilancio e Programmazione economica, agli Affari Generali e ai Rapporti con il Consiglio è stata attribuita ad Alfonsino Pisicchio, consigliere comunale a Bari ed esponente del partito di Bruno Trabacci, Centro democratico. Come è noto, Pisicchio è stato il vice di Michele Emiliano nel secondo mandato da sindaco del capoluogo ed alle ultime amministrative puntava verosimilmente ad una riconferma con Decaro. Ma evidentemente il successore di Emiliano, come è accaduto per altri noti assessori baresi uscenti, non ha ritenuto di confermarlo nell’esecutivo cittadino, per applicare la ‘regola renziana’ del rinnovamento generazionale nella formazione del suo esecutivo comunale. Una regola, questa, che Decaro evidentemente non ha ritenuto di applicare anche per l’esecutivo metropolitano, affidando ora a Pisicchio una delle deleghe più importanti dell’Ente che, dal primo gennaio scorso, sostituisce la vecchia Provincia di Bari. Non è da escludere, quindi, che Pisicchio punti anche alla nomina a vice di Decaro nella Città metropolitana, ma per il momento ha dovuto accontentarsi della sola investitura assessorile. Infatti, ad ambire alla poltrona di vicario del sindaco barese nel nuovo Ente, oltre a Pisicchio, ci sono probabilmente anche altri esponenti della maggioranza presenti nel consiglio metropolitano. Una maggioranza che, da non dimenticare, nel giro di qualche settimana dalle elezioni di secondo grado del 12 ottobre scorso è passata da 11 componenti a 12 su 18 totali, per il passaggio nel centrosinistra di Anita Maurodinoia, consigliere comunale a Bari, eletta nelle fila del ‘Movimento politico Schittulli’, e quindi in quota all’opposizione, poi passata in maggioranza, dopo l’abbandono lo scorso dicembre dell’originaria lista civica di appartenenza. Una seconda delega metropolitana, quella ai Beni culturali ed attuazione del Programma, è stata invece affidata alla giovane Francesca Pietroforte (Pd), presidente del consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti. Mentre una terza delega, quella alla Promozione e coordinamento dello sviluppo sociale, compresi i servizi alla persona, lavoro e formazione professionale, è stata attribuita a Giuseppe Valenzano (Pd), consigliere al Comune di Rutigliano. Mi è sembrato doveroso ha commentato Decaro la nomina di Pisicchio – partire dall’impegno e dall’equilibrio, già unanimemente apprezzati nella fase statutaria dal consigliere Pisicchio, e sono certo che la sua esperienza ci consentirà di organizzare nel migliore dei modi questa fase, così difficile, di start up dei nuovi organi metropolitani”. E, continuando, il sindaco metropolitano barese ha aggiunto: “In questa fase delicata e complessa di avvio del nuovo Ente verificherò la disponibilità di tutti a dare il proprio contributo, fattivo e leale, a prescindere dalle appartenenze politiche e dalle liste in cui sono stati eletti, per definire in modo condiviso la struttura sulla quale costruire la sfida ambiziosa, innovativa ed impegnativa della Città metropolitana”. In fine, Decaro ha concluso il suo intervento sulle nomine dichiarando: “Mi limito, per ora, al conferimento di queste deleghe con l’impegno, nei prossimi giorni,  non solo a completare il quadro delle competenze, in attesa che il Consiglio regionale approvi la legge di riordino delle funzioni, ma anche a convocare le prime adunanze di Consiglio e Conferenza, al fine di dare impulso alla attività amministrativa su scala metropolitana nell’interesse condiviso di promuovere i valori e le visioni che caratterizzano la nostra comunità”. Ma in dissenso con Decaro su queste prime scelte per l’esecutivo metropolitano è Sel, il partito del governatore pugliese uscente Nichi Vendola, che attraverso il capogruppo alla Regione, Michele Losappio, ha subito reso noto: “La scelta di Decaro di individuare nel primo gruppo degli assessori della ‘Città metropolitana’ personalità del centro o della destra conferma purtroppo un’impostazione che con l’apertura agli ex di Schittulli e la nomina di un Vicesindaco ‘centrista’ di Realtà Italia ha già contraddistinto – a parere di Sel negativamente – il quadro politico ed istituzionale di Bari”. Losappio ha inoltre ricordato: Con il segretario cittadino di Sel, Leo Palmisano, abbiamo già stigmatizzato queste scelte, che vanno purtroppo verso uno stravolgimento della originale coalizione di centrosinistra e si muovono in una ‘terra di mezzo’ che tende ad annullare le differenze, i programmi e i rispettivi valori di riferimento in un guazzabuglio di volta in volta spacciato per modernità o real politik”, per poi conclude con una sorta di avvertimento: “Oggi è la volta della ‘Città metropolitana’ e anche in questo caso non ci sembrano scelte felici. Sembra che il Sindaco, neanche più il Pd, pensi di rappresentare da solo l’intero centrosinistra e in esso la sinistra e da qui proiettarsi per operazione sempre più spericolate su schieramento e perimetro della coalizione. Noi non siamo d’accordo”. Da non dimenticare, però, che Sel lo scorso ottobre non è riuscita ad eleggere alcun rappresentante nel consiglio metropolitano barese, poiché l’unico suo candidato presente nella lista del centrosinistra per il consiglio metropolitano, Nicola Piergiovanni (Sel), presidente del consiglio comunale di Molfetta, non riuscì ad ottenere i voti necessari per far parte del consiglio del nuovo Ente. Ma Decaro, per non polemizzare evidentemente con Sel, è  intervenuto con un successivo chiarimento. “Oggi – ha fatto sapere il Primo cittadino barese – ho assegnato  solo alcune delle deleghe funzionali all’avvio della attività politico amministrativa della Città Metropolitana, in attesa di comporre un quadro operativo compatibile con le funzioni che ci saranno trasferite dalla Regione. Il Consiglio e la Conferenza metropolitana sono organi rappresentativi  delle esigenze, molteplici e diverse tra loro di  ben 41 comuni”. “L’obiettivo  – ha precisato sempre Decaro – è trovare soluzioni ai problemi  e non riproporre le solite logiche di spartizioni di poltrone tra i singoli partiti”. Ed ha poi concluso: “Per dare risposte al nostro territorio  e per far si che la città metropolitana sia una nuova opportunità di sviluppo per le comunità locali ho scelto di avvalermi di tutte le energie e le persone disponibili non di simboli elettorali. I partiti se ne faranno una ragione”. E questo, forse, almeno fino alle prossime elezioni regionali. Sempre che Sel resti in coalizione a sostenere il candidato governatore del Pd,uscito vincite alle primarie.         

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Febbraio 2015

Articoli Correlati

Back to top button