Primo dell’anno: Punta Palascia, ore 07:08
Secondo alcune convenzioni nautiche è il punto di separazione tra Mar Adriatico e Mar Ionio. Stiamo parlando di Punta Palascia o del capo d’Otranto, il punto più orientale d’Italia. Quel tratto di scogliera, di recente, ha corso il serio rischio di essere definitivamente snaturato. ‘Definitivamente’, poiché già da lungo tempo lo stesso tratto ospita una base della Marina Militare. Nel 2006 la M.M. comunicava al Comune di Otranto l’intenzione di ampliare quella base. Il tutto senza richiedere pareri o autorizzazioni. Il progetto originario prevedeva una costruzione destinata ad alloggi per il personale, due torri di cemento alte una 11 metri e l’altra 7, un grande parcheggio e la ristrutturazione di un edificio già esistente. Ma Comune e associazioni ambientaliste insorgevano invocando il fatto che Punta Palascìa, appartenendo al parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase (istituito dalla Regione Puglia nel 2006), era destinata ad essere inclusa nell’omonimo Parco Marino. Come tale, il sito – già d’Importanza Comunitaria con la denominazione ‘Costa Otranto, Santa Maria di leuca’ – rientrava nella tipologia dei siti di interesse paesaggistico ai sensi dell’art. 142 del Decreto n. 42/2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”. Dinanzi a questa presa di posizione il Ministero della Difesa nel 2007 faceva un passo indietro proponendo una modifica al progetto originario. L’anno dopo la Regione Puglia, tramite l’Ufficio Parchi dell’Assessorato Regionale all’Ecologia) dichiarava il progetto “incompatibile con le leggi della Regione”. Infine, nel 2011, il TAR della Puglia depositava una sentenza d’accoglimento del ricorso delle associazioni ambientaliste. Pagina chiusa? Si spera. Intanto, tirano un sospiro di sollievo un piccolo popolo di devoti ad un culto simpatico e ricreativo. Non sono pochi quelli che, festeggiata la mezzanotte di San Silvestro, si danno convegno a Punta Palascia. Nessuno dei convenuti veste il costume da bagno. A Punta Palascia non ci si dà appuntamento per salutare l’anno nuovo con quel gelido bagno nel quale un po’ dappertutto molti temerari si esibiscono a Capodanno. Il motivo è un altro : costituendo Punta Palascia il luogo più ad est dell’Italia, lì alle 07:08 si può osservare la prima alba dell’anno nuovo nel nostro paese. La consolidata consuetudine, che richiama pure molti turisti, viene consumata tra falò, canti e molte bottiglie di spumante. Piuttosto che tra botti, bische domestiche e superstizioni da popolino, ci pare questo modo ben più civile di festeggiare l’ingresso nel nuovo anno. – Nell’immagine, il faro di Punta Palascia all’alba.
Italo Interesse
Pubblicato il 29 Dicembre 2018